Federica



"Federica, quando ti vedo m'illumino!"


Ci sono cose nella vita che non possono nè meritano essere dimenticate. Una di queste è una ragazza/bambina che ritengo possa essere considerato il mio primo vero amore. La frase che sopra leggete è quella di un campo di A.C., il mio primo campo, Ofena-Capestrano, quando scoprirono del mio segreto e completamente platonico amore che provavo verso questa ragazza. Fu un bel campo ma mi fecero nero per questo. La frase, una delle ultime sere del campo, la scrissero su un cartellone rosa enorme. Era scritta con penna nera e ricalcata con un pennarellone verde, probabilmente in procinto di tracciare i suoi ultimi tratti. Il cartellone ancora lo conservo, sapete. Come pure conservo moltissimi ricordi di quel campo. Federica, il mio primo amore, rimane ancora nel mio cuore. Era una ragazza meravigliosa. Sapete, c'è una mia carissima amica che sostiene che io benchè sia stato piccolo non sia però mai stato bambino: forse ha ragione, forse no. Ammetto però che questa ragazza era proprio così: bambina, anche lei, per vari motivi non lo è mai stata. Aveva uno strano pudore che le tingeva le gote subito di rosso per un nonnulla. Aveva dei bellissimi occhi scuri, come del resto anche i suoi capelli: bruni con gli occhi di un marrone stupendo. Nessun carattere particolare, è vero. Una come tante altre agli occhi degli altri ma non per me. Ero cotto di lei. Poi però la persi di vista, le cose vanno così. Rimase, e di ciò mi dispiaccio, un amore puramente platonico e come tale lei non seppe mai nulla: è di questo "non seppe mai nulla" che sono dispiaciuto. Era per questo suo essere comune che mi piaceva, che la amavo, per così dire. L'ho persa di vista ma, cosa che non ho detto a nessuno, so cosa fa e dove abita. Conosco il suo ragazzo: che ha finalmente trovato (all'inizio si lamentava tanto perchè non riusciva a trovarlo) ma soprattutto la ricordo perchè è stata una delle mie migliori amiche. Poi l'ho persa di vista e le cose sono andate come sono andate. Mi sono innamorato di Silvia e da allora fino a qualche mese fa nel mio cuore c'era solo la mia Silvietta. Tra l'altro è significativo il fatto che mi sia innamorato di nomi. Silvia, come la musa del famoso idillio leopardiano che è tutto però tranne che una poesia d'amore e Federica, mio primo amore nonchè, attualmente, nome della mia più cara e stretta e fidata amica, Federica appunto, a cui mando il più caloroso abbraccio ed il più affettuoso dei saluti.
E con questa, miei amati cari quattro lettori, per oggi vi saluto.
Vostro, Claudio

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