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Visualizzazione dei post da ottobre, 2011

I sosia

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Miei amati cari quattro lettori, è qualche giorno che medito di scrivere questo post per via di ciò che fra poco vi dirò e che vi parrà ovvio. Dovete sapere che mi ritengo, anzi sono, una persona profondamente nostalgica. Sì, per quanto mi riguarda ho nostalgia di ogni cosa, spesso anche di oggetti inanimati. Non so ben dirvi per qual motivo questo: probabilmente sarà dettato dal senso di sicurezza che i vecchi oggetti donano. Quel sapere che quell'oggetto, quella cosa, quell'edificio, era lì prim'ancora ch'io venissi al mondo; ecco, mi da un senso di profonda e calda sicurezza, mi dona calore al petto e questo mi fa stare bene. Tuttavia sto divagando: vedete, credo sia colpa della nostalgia se continuo a vedere in strada persone che conosco e che per certo so avere lasciate a casa. Nella mia bella terra Pontina. Quando qualche giorno fa è capitato per la prima volta credevo fosse vero: stavo per gettare un gridolino e andare con gioia incontro a quella persona che ave

La voce cattolica

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Cattolici di tutta Italia! Il Santo Padre ci chiama e ci rivolge un invito impellente: formare nuovi giovani, nuove generazioni, che muovendosi nei valori del Cristo siano formate ed informate al sociale e verso il sociale! E' ora di riportare in auge le scuole di politica tante bistrattate, anzi di farle risorgere dalle ceneri che questi ultimi vent'anni hanno gettato loro sopra. Togliamoci di dosso il marchio infamante che ci hanno addossato a prendiamoci le nostre responsabilità. A tutti i formatori in grado di farlo: non abbiate timore di prendere i giovani sotto la vostra ala, insegnate loro a guardare e vivere la società, il sociale, il reale! Insegnate loro ad agire secondo quanto Nostro Signore ha fatto! Insegnate loro i criteri della disponibilità, a prodigarsi verso l'altro profondendo le proprie energie anche nell'impegno politico: non per il potere ma per il BENE COMUNE! Insegnate loro che cambiare si può! Con i mezzi che ci fornisce la legge e lo Stato, fa

Il matrimonio pugliese (pt. 1)

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Miei amati cari quattro lettori, v'avevo promesso che poco per volta avrei trattato molti temi che avevo lasciato indietro nel tempo ebbene è giunto il tempo di parlare del matrimonio pugliese, ormai entrato di diritto nella mia mente come ricordo e per giunta ricordo prepotente. Andiamo con ordine, chi sono gli sposi? La sposa è una professoressa di Lettere, supplente durante il nostro terzo anno di Liceo, che è rimasta cara al mio cuore ed evidentemente questo povero naufrago deve anch'egli averle lasciato qualcosa nel tempo (benchè mi chieda cosa, non ho poi così molto da dare): non avrei altrimenti potuto sperare d'avere la sua amicizia prima e la partecipazione a questo evento così importante per la sua Vita, poi. A questo punto passiamo allo sposo: lo sposo è un martire. Si è votato a seguire nostro Signore sul Calvario solo che, essendo passata di moda e la flagellazione e la crocifissione, ha scelto la via più lunga eppure di sicura riuscita: il matrimonio. Ah, Mic

ΑΝΑΓΚΗ "Fatum"

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“Su questa parola, è scritto questo libro…” Queste sono poche parole della breve introduzione che Victor Hugo scrive per “Notre-Dame de Paris” che insieme a “I Miserabili”, scritto successivamente, rappresenta il suo maggior capolavoro. Vi confesso, miei amati quattro, che la mia passione per Notre-Dame è nata per puro caso: essendo in macchina con Don Vitale inserì un cd nello stereo dell’auto. Erano le canzoni del musical di Notre-Dame de Paris con i testi di Luc Plamondon e le musiche del nostro Riccardo Cocciante. Non so come ma me ne sono subito innamorato: forse per via dei temi, delle canzoni che (cosa strana) apprezzo, i contenuti fortemente simbolico-sociali del musical e quelli, diversi ma ugualmente forti, del libro. Insomma, me ne sono innamorato e così ho comperato e ascoltato tutto il cd ossessivamente per giorni: sto parlando degli ultimi giorni di giugno, fino ad oggi. Ho impiegato poco ad imparare tutte le canzoni a memoria. Ossessivamente e ossessivamente, ancora

Una catena

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Miei amati cari quattro lettori, vi sarete accorti che sto pubblicando massicciamente: ieri ho scritto due post, oggi questo è il secondo. Vi prego di leggere quello che lo precede perchè è davvero molto importante.   Insomma, sto pubblicando a catena e fra qualche ora pubblicherò un altro post. A dopo, Claudio

Qualche appunto nervoso

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Oggi sono nervoso, molto nervoso, arrabbiato, quasi adirato. Con chi? Con voi, cari quattro lettori. E' da un po' che controllo le statistiche di questo blog e c'è qualcosa che non mi piace: non commentate, non scrivete, siete totalmente assenti e sembra che le letture che più vi attraggono siano le lettere scritte a Silvia! Questo non mi sta bene! Troppo comodo ricopiare due parole o ammirarle! La cosa mi ferisce profondamente: vi pensavo lettori differenti ma siete come gli altri: lettori e osservatori distratti. Per cosa siete qui? Per condividere questi pochi pensieri con me e partecipare ad una discussione costruttiva, oppure per quelle quattro parole scritte ad una donna traditrice? Parole che non hanno alcun valore. Non possono averlo per voi, perchè non vi toccano. Non vi riguardano, riguardano me ed io pubblicandole ho voluto svilirle. Non costringetemi a cancellarle! E che non vi venga in mente la brillante idea di fare copia-incolla per salvarle: le proprietà le

Universitatis Senarum Studiorum

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Miei amati cari quattro lettori, ebbene sì, dopo molto patire sono qui, a Siena. Sapete, i problemi per ricercare l'alloggio all'ultimo momento sono stati molti poichè quando mi immatricolai e feci richiesta al DSU di borsa di studio, non mi venne comunicato che le assegnazioni ci sarebbero state solo alla metà di ottobre per cui eccomi qui. Stanco per aver corso per mezza Siena tutto il giorno avanti e dietro per fissare un alloggio, o cercare un vocabolario di latino (domani ho il test), o ricercare le sedi della facoltà. Sono davvero molto stanco, ve lo confesso. Sono arrivato qui ieri e mi sono sistemato nella foresteria della Residenza Universitaria di via delle Sperandie, tuttavia lì sarei potuto stare solo dieci giorni. Qui, invece, dove sono ora, posso attendere l'assegnazione dell'alloggio prevista per la metà di ottobre e nel frattempo vivere in condizioni migliori. Sono in camera con un ragazzo americano: ora, cosa che non vi ho mai confessato è l'astio

Addio terra Pontina

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Addio, terra Pontina. Ti tradisco per i dolci colli toscani e mi vedrai tornar profugo in patria, clandestino da te che m'hai dato i natali e solo tanto mi dispiace: non averti reso ciò che m'hai dato. M'hai dato illustri natali, la gente e le voci dei miei luoghi, le belle mura della mia Chiesa bianca e pura e la sua linea pulita, gli anni della giovinezza pazza e spensierata, i crucci dolorosi e gli amor perduti, gli amici fidati, il mare bello che vide Ulisse e la terra feconda e carica di filari. E non ultima, la mia Azione Cattolica. Saluto voi, che siete stati a me vicini e sicuramente cari al mio cuore. Ti saluto bella terra. Partoristi un figlio ingrato eppure riconoscente. A tutti, un affettuoso abbraccio. Claudio