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Visualizzazione dei post da aprile, 2011

25 Aprile

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 Carissimi, oggi i pennoni nudi d'Italia vestono la loro più bella bandiera. In quest'anno particolare per il nostro Stato ed in questo giorno speciale per la nostra Repubblica e la nostra identità nazionale, noi, memori del nostro comune passato, ricordiamo le peripezie attraversate per poterci chiamare veramente tali. Veramente italiani. Oggi, celebriamo la Liberazione del nostro suolo e dei nostri cuori dall'invasione del nemico straniero e cerchiamo di accogliere chi straniero, ma non nemico, affronta con travaglio le frontiere del mare al grido che solo muove tutti gli uomini: Liberta! Buon 25 Aprile a tutti.  Claudio

Sono Risorto!

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[1] Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. [2] Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. [3] Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. [4] Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. [5] Ma l'angelo disse alle donne: "Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. [6] Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. [7] Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto". [8] Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli. [9] Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: "Salute a voi". Ed esse, avvicinatesi,

"Ecce homo": scritto su mio Padre

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    5 Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: "Ecco l'uomo!". 6 Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: "Crocifiggilo! Crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa". 7 Gli risposero i Giudei: "Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio". 8 All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. 9 Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: "Di dove sei tu?". Ma Gesù non gli diede risposta. 10 Gli disse allora Pilato: "Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?". 11 Gli rispose Gesù: "Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande". Gv 19, 5-8 Oggi si adora la Croce, la Tua Croce. E que

Sette lettere

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 Miei amati cari quattro lettori, il ciclo di lettere dedicate a Silvia potrebbe inaspettatamente interrompersi. Purtroppo c'è un problema: ho smarrito una lettera. Come sia stato possibile, confesso di non saperlo. Il conto delle lettere a lei inviate è di sette, più un'ottava mai speditale, mai consegnatale,  mai lettale. Comunque non è l'ottava lettera che ho smarrita ma l'ultima, la settima; una delle lettere più belle e profonde ed intime che le abbia mai scritto . Mi trovavo, nella veste di educatore, a Valfabbrica in provincia di Perugia e precisamente in una frazione di questo paesino, una frazione di circa venti anime, per un campo cittadino di Azione Cattolica. Non vedevo Silvia da diversi giorni e così decisi durante quella settimana di scriverle una lettera: è stata una delle mie lettere più belle, il motivo? Era passionale, molto passionale ma soprattutto molto, molto, molto, esplicita. Cosa c'era scritto? Semplice, che volevo e desideravo con tutto me

Vorrei, per te

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Miei amati cari quattro lettori, oggi pubblico qualcosa di simile eppure di diverso rispetto alle precedenti pubblicazioni. È uno scritto dedicato a Silvia, o perlomeno lo era. Non una lettera ma uno scritto che si potrebbe meglio definire come "Composizione" data la sua natura, tuttavia non fatevi ingannare: non è ad una composizione poetica che alludo. Ed ora, solo per voi,   Vorrei, per te Vorrei, per te, comporre una sinfonia che suoni il respiro concitato d'un bacio. Vorrei, per te, avere labbra che stillino miele, lingua che parli poesie solo d'amore e solo di lingue tanto antiche che noi soli potessimo capirne l'eco melodiosa. Vorrei, per te, avere mani che sappiano toccare il tuo viso ad asciugare la gioia che queste parole danno ai tuoi occhi. Vorrei, per te, poter vedere la donna che sarai, cogliere i miei d'amore pensieri e regalartene un mazzo, come le rose, ma adorno solo di parole di lode. Vorrei, per te, avere cuore che sappia ascoltare,

A mia Sorella

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Miei amati cari quattro lettori, continua oggi il ciclo di lettere d'amore una volta dedicate a Silvia e destinate oggi ad essere pubblicate per estirpare il suo fantasma. Oggi pubblico,  A mia Sorella, Sorella mia, perdono. Perdonami, perchè mi sono innamorato di te. Lo so, riconosco il mio peccato, Il peccato d'essermi innamorato di mia sorella, o meglio, della sorella dell'anima mia. Amore mio, vago tumulto. Il gioioso tumulto che c'è nei tuoi occhi, io non posso descriverlo. Perchè i tuoi occhi neri sono per me perdizione dell'anima, perchè nei tuoi occhi io, trovo la pace. Dimmi perchè. Dimmi perchè i miei occhi sono persi a contemplare tramonti lontani quando tu non ci sei, o dimmi ancora perchè nelle sere di luna chiara, in cui mi sei lontana dalla mente e dal cuore, mi riscopro a guardare il chiaro astro; sperando di poterti sapere più vicina se anche tu lo guardi. Perchè? Perchè??? È perchè la tua mancanza fa male, perchè non ho altro desiderio

Ritratto d'autrice

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Oggi, miei amati cari quattro lettori vi propongo un ritratto di un personaggio del nostro tempo a voi indovinare chi sia:  "Il capo del Governo si è macchiato ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollera e addirittura applaude questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rende naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferisce dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere ed il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe tutt’al più il leader di un