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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

La rabbia e l'orgoglio

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Scemino gli applausi della falsa platea del mondo, tacciano le trombe dell'Apocalisse: adesso parlo. Parlo e chiedo silenzio. Lo pretendo, in virtù della cortesia fin qui usata. Se le mie parole sanno essere violente, se sanno far male (come credo), allora qualcuno ne risentirà. Se saprò essere l'uomo tragico che so di essere, allora qualche viso si corruccerà. Ogni uomo è drammatico: io, sono un dramma tragico. Non voglio qui esprimere rammarico, non dispiacere ma un rabbioso dolore, una dolorosa rabbia. La rabbia per coloro che ci sarebbero dovuti essere e non ci sono stati. Coloro che hanno avuto il privilegio, l'onorificenza, della mia amicizia e con una falsa e non scusabile ponderatezza, con una delicatezza adatta solo alle persone che si conoscono così poco, sono state nel silenzio. Mi hanno lasciato nel mio luttuoso silenzio, nel mio grido doloroso all'abisso, a cui solo l'abisso ha risposto.                                         "Abyss

La svolta politica

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Miei amati cari quattro lettori, ho ritenuto non potermi più trattenere e dovere necessariamente toccare anche temi di politica. Come molti di voi sapranno, più e più volte mi sono dichiarato "cattolico apostolico romano" eppure mai, fino a qualche giorno fa, mi ero posto la questione di quanto questa mia dichiarazione potesse penetrare profondamente nel tessuto della mia vita ed invaderla appieno, anche in politica. Lo devo confessare: io sono e sempre sarò un democristiano della prima ora, fin nelle ossa. Tuttavia la Dc ha fallito ed oggi, a non molti mesi dalle urne, contemplando gli schieramenti fra loro avversi mi sono domandato quale davvero mi potesse rappresentare e, assodato che per questioni etiche (a sinistra) e morali (a destra) non posso votare alcuno degli schieramenti presenti, ho deciso di stilare un mio programma (che trovate in alto e che vi invito a leggere) di un ipotetico e nuovo partito cattolico. Un partito, quindi, che possa raccogliere davvero tut

Noli me tangere

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"Noli me tangere" Non mi toccare, Maria. Non sono più io. Non puoi. L'uomo che hai conosciuto è morto e non ne rimane che questo corpo visibile. Non mi stringere Maria, non mi trattenere: ora devo andare, dal Padre mio. Devo andare, dai miei, affinché ogni cosa si compia. Non mi toccare, Maria. Non mi trattenere. Dietro questa semplice, banale, eppure efficace, frase si nascondono quelle tre righe di pensiero del Cristo. Non mi trattenere nemmeno tu. Non puoi farlo, lasciami andare. Non mi toccare. Smettila di farmi vibrare le corde dell'anima quando ci sei. Non ne hai diritto: è un diritto che non posso concederti. Un diritto che vorrei revocarti, ma non posso. Non posso proprio. Non so come si fa. Non toccarmi l'anima, smettila di farlo: non lo merito. Penserà il tempo a guarirmi: non mi toccare. Non mi toccare: non mettermi, paziente, la mano sulla spalla, smetti di accarezzarmi con parole troppo dolci perché io possa sopportarle. Non mi toccare. Su