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Visualizzazione dei post da 2009

L'incidente...

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a.s. Non cercate riferimenti geografici. Non ce ne saranno. § Sfilava veloce sull'autostrada, diretto a Latina, da appena dieci minuti aveva lasciato il territorio terracinese. Si era lasciato alle spalle l'alto campanile del Duomo e la torre del mastio avvolte in un alone di luce arancione che li rischiarava e li immergeva, come l'acqua alta a Venezia -pensò-, in un atmosfera di fuoco. Ormai Terracina era lontana e avanti a sé solo la tranquillità della propria casa solitaria. Le corsie erano ampie, l'autostrada era stata terminata solo alcuni anni prima: una direttissima che collegava le principali città della provincia e consentiva più rapidi spostamenti. La Regione Federale del Lazio ed il distretto dell'Urbe erano state costrette ad approvare il finanziamento dopo che, a causa di ripetuti incidenti sulle vecchie strade, molte madri e padri di giovani uccisi si incatenarono davanti a Palazzo Chigi e iniziarono lo sciopero della fame e della sete ad oltranza.

L'Ombra

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Con passo lento e deciso percorreva il lungo corridoio solitario, mentre le luci dei lampioni annacquavano il marmo a terra quasi camminasse sull'acqua. Il silenzio però gli consentiva di ascoltare il sommesso brusio che giungeva dal piano inferiore dove si affaccendava il personale rimasto, intento a preparare tutto per il mattino successivo prima di chiudere definitivamente. Lui, avvolto nell'oscurità, da lontano non sarebbe parso che una sagoma indistinta, una silente ombra che camminava in un silenzio che non lo voleva e che con tutte le sue forze tentava di respingerlo e di staccarselo da dosso anche solo con un poco di quel gioco di luci. Stanco per la lunga giornata, anche se non lo avrebbe mai ammesso, si avviava verso le scale per scendere al piano inferiore. La sua cartellina nera voluminosa nella mano destra che pendeva da un lato, a mo' di contrappeso per bilanciarsi e uno zaino nero sulla spalla sinistra. L'instancabile Mauro Faina questa volta era davvero

Deliri di polmonite...

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Eh, signori miei! Purtroppo mi faccio sempre più stanco e sempre maggiormente vecchio. Vecchio io e credo vecchi anche voi che immagino miei lettori contemporanei . Eh, cari quattro lettori, la vita procede così: tra una polmonite, tantissime spiegazioni perse e il rischio di una insensata quanto inspiegabile sospensione. C'è chi grida "allo sciopero!", chi grida "occupazione!" e chi ordina "sospensione!" mentre placida da dietro la sua cattedra brillante di lucido appena passato la ministra Gelmini se la ride, alla faccia degli studenti. Badate bene, la mia predisposizione politica è fortemente di destra, potrei essere definito un " berlusconiano " ma come studente ammetto che alcune cose proprio non vanno. Tagliamo corto, eviterò di citarvi tutte le incongruenze trovate tra alcuni decreti del Ministero P.I. e il D.P.R 235 del 21-11-07 tuttavia se si minaccia la sospensione, io minaccio il ricorso. E' nel nostro interesse e nei nost

Signori si nasce e io modestamente (sto ancora cercando di capire se "lo nacqui")

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Il principe De Curtis, al riguardo, aveva le idee ben chiare. Bè, non sapete quanto piacerebbe anche a me. La questione è lunga e so che voi, miei gentili "cari quattro lettori", che da precedenti esperienze mi accompagnate, mi presterete orecchio. Per carità, se poi oltre l'orecchio mi prestaste anche un po' di attenzione (ne ho taaanto bisogno), non sarebbe male. La nostra luuunga storia risale alle idi di marzo, no vabbè non c'entra niente; in verità era il 29 marzo 2009 e con un abilissimo colpo di mano, un certo Nemo Glauco, rovesciava gli equilibri del suo gruppo di AC lasciando tutti stupefatti per il suo improvviso quanto inaspettato abbandono. Era un brutto periodo, cercate di capirmi, a scuola accadevano cose sulle quali avrei preferito sorvolare ed inoltre la mia vita privata era letteralmente controllata dalle tre donne della mia vita (che, per intenderci, non sono Beatrice, la Madonna e Santa Lucia) ma le tre temibili Erinni. Mia nonna, mia madre, mia