Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2014

Faro

Immagine
A te, il mio fulmine Dammi una finestra da guardare! L' Amore è rifugio per le anime in tempesta. Il suo arrivo è inaspettato ed improvviso, quasi difficile da credere ma ti coglie così. È  un lampo, lontano, in un cielo estivo nuvoloso. Non ti accorgi del suono perché non c'è, non puoi. Nessun tuono sconquassa la tua vita, nessuna pretesa roboante. Non sai che c'è fin quando non alzi gli occhi al cielo e, scrutando l'orizzonte, non ti avvedi di quella luce che trafigge la tenebra che ti opprime. - "L'Amore, Claudio, è un fortunale" -mi ha detto una volta una persona saggia. Le credo come si crede ad un padre che ti stringe amorevolmente, orgoglioso. Amare , è elettromagnetismo non chimica: nessuna reazione chimica nel cervello, nessuna emissione di ormoni. È  una tempesta di fulmini al suo principiare, è la magnifica virulenza che ci scherma dal vento solare di questo mondo. L' Amore , è avere una finestra da guardare. Fermarsi poco dopo

La finestra araba

Immagine
- Per questo -prendo un grosso respiro e mi inginocchio, aprendo la scatolina-    Elisa D'Agostino,  vuoi farmi l'onore di diventare mia moglie? Segue un lungo, interminabile, silenzio in cui mi pare di leggere sul suo volto espressioni contrastanti. Nei tratti ed in ogni singola linea del suo viso, finanche nelle piccole rughe che disegnano l'impronta unica dei suoi occhi, mi pare di cogliere ad intermittenza l'accettazione o il diniego. I suoi tratti, ora, si distendono. Elisa si alza, mi viene innanzi, si inginocchia e mi prende le mani fra le sue: - Claudio, ascolta, io... Tre giorni prima L'aria è torrida. Questi anticipi di estate, che mai ho amato, mi fanno rimpiangere gli anni passati, quando in Maggio la pioggia frustrava gli intenti dei liceali, convinti che la scuola fosse finita prima ancora del suo termine ultimo. Comunque, poco male, non sono sul mare e la montagna lenisce il mio affanno. Prendere l'auto, la mia -pardon, la nostra , mi d

Solo, poi

Immagine
Ho pensato molto in questi giorni, dopo " Il pianeta e l'orbita ", a cosa fosse più giusto dire o pubblicare per non lasciare in sospeso un discorso che, velatamente, percorreva tutto il precedente testo. Non sono, però, stato in grado di darmi risposta. Non sono stato in grado di riprendere le fila di un discorso tanto complesso che non saprei bene da che parte collocare e come, nella storia di queste pagine, ben si possa inserire. Diversi pensieri mi sono, allora, corsi alla mente: l'idea di scrivere di totalmente altro, l'idea di riprendere con qualche discorso più impegnato, l'idea di chiudere il blog (che mai mi abbandona). Trovare, insomma, un modo per dare un senso a queste ciarle. Ho cominciato a pensare all'intento iniziale con cui aprii il blog, quello di dimenticare Silvia e riprendere l'esperienza de " il grano sussurra... " , e l'intento con cui cercai di ridargli una spinta non molti mesi fa: quello, cioè, di scrivere d