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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

Cristo è risorto! Alleluia!

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"Tuttavia", questa è la meravigliosa parola di oggi. Tuttavia. Quando le donne tornano dal sepolcro sono spaventate, farneticanti, ed iniziano a raccontare una storia che ai discepoli sempre completamente priva di senso. Sembra strano come, proprio quei discepoli che erano stati a Lui così vicino, non capissero: nonostante tutti gli insegnamenti, i riferimenti, le letture, i profeti, gli annunci, loro non avevano capito. E come può essere -si saranno poi domandati- che il Signore, se è veramente risorto, sia apparso prima alle donne che a noi? Ma, a questo punto, il Vangelo dice : "Pietro TUTTAVIA si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l'accaduto." Quel TUTTAVIA, fa la differenza. Pietro sceglie  di credere. Si alza: e, se si alza, vuol dire che era seduto, abbattuto. Sconfortato, come gli altri. Uno stato di sonno, di torpore dello spirito, lo aveva colpito. Come gli altri, Pietro, non ave

Lettera a mio figlio, nel giorno del suo compleanno

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Caro Figlio, spero che tu abbia gradito il regalo di tuo padre e, più ancora, che tu ne abbia capito il senso profondo. Non è per un eccesso di amorevole dedizione alla tradizione letteraria, che anima la nostra famiglia, che ti ho regalato questo diario o per non voler spendere denaro, e molto, in cose altre. Giacché, la cosa più preziosa che ho per te speso, sono stati i miei giorni: giorni di fatica e di grande gioia, per nessuno dei quali nutro rimpianto. Ricordo bene la tua nascita, quel lontano ventidue marzo dell'anno millenovecentonovantadue, ricordo bene la mia ansietà mentre attendevo che mi dicessero la fine di quel lungo travaglio, mentre guardavo il volto radioso di tua madre ed il tuo, di riflesso. Oggi, figlio mio, nel giorno del tuo ventunesimo compleanno, ti regalo queste pagine bianche. Quando ero giovane avrei desiderato che mio padre si fosse avvicinato a me e, con una nota di orgoglio e di commozione (proprio come me questa mattina), mi avesse fatto

Via della Sapienza 25

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In via della Sapienza 25, ho sentito un uomo parlare. Ho sentito un uomo parlare in modo chiaro del suo disprezzo per quelle pareti, l'ho sentito parlare chiaramente della misera inefficacia delle poche cose umane, destinate al fallimento. Ho sentito vibrare la sua voce per quelle alte mura, che quasi m'è parso di vedersi ritrarre a tanto abominio. Ogni cosa gli sarebbe potuta rovinare sopra. In via della Sapienza 25, ho capito che vuol dire una vita vuota, spesa solo a dare la retta intonazione a parole mai vissute. Via della Sapienza 25 è una biblioteca, una grande biblioteca, un ricettacolo del sapere umano. Un contenitori di libri stampati con lo stesso piombo con cui si fondono le armi maligne. Un contenitore di armi assai più pericolose dei cannoni, un contenitore di malignità, di relativismo progressista, di sacrileghi abomini ignoranti. Ignoranti di quelle pareti per secoli oranti alla sola divinità più alta del sapere umano. Per quell'uomo che melodiava con

Problemi pubblicazione

Mi scuso con i miei amati ma, a causa di problemi con la rete internet, mi è impossibile pubblicare. Lo sto, or ora, facendo dal telefono. Cosa assai scomoda, come facilmente potrete capire. Mi scuso nuovamente promettendovi nuovi post la prossima settimana. A presto. Claudio

Porsemi la mano Marzo

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Marzo è finalmente tornato. Lo sento nell'aria, lo sento nell'acqua. Nel respiro del tempo. Mi è caro questo tempo e mai è stato meno odiato di quanto lo sia oggi. Il profumo che sento mi annuncia il suo grande ritorno, come l'ospite più atteso e quello più fugace. Torna la donna che, per prima (e prima ancora della Letteratura), mi ha posseduto: la primavera. Oh, mia cara! Mia cara e dolce amante! Madre dell'animo mio burrascoso! Che a triplice filo sia legata alla mia vita, questa stagione, non credo sia un caso. Che la bella aquila abbia levato il volo in quel giorno, che la follia abbia casa in quel giorno, che la gioia del creato si raccenda più viva in quel giorno, sono i fili benedetti che legano questo tempo al mio tempo. Questa primavera alle mie primavere. Mi porta gioia, in questi giorni, questa stagione perché davvero la sento come l'inizio di una nuova stagione della mia vita. Marzo porta gioia, quest'anno. Non dolore, non muta agonia.