Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2012

La marea

Immagine
Non credo ci sia cosa più meravigliosa di vivere e, se è vero che per alcune cose è troppo tardi, per altre è ora di rialzarsi e ricominciare a vivere: perché o si vive o si vive. La morte è un'alternativa che non può essere contemplata. La morte è una sconfitta: quella di chi si è arreso e non vuole più provare a rialzarsi. Al vivere non c'è alternativa: bene, o male, bisogna vivere. Il gioco VALE la candela. Aveva ragione, davvero, chi mi ha detto che non possiamo non sperare: la speranza è un dono che ci viene dato, non ci appartiene, e, come dono, davvero non viene mai meno. Ho deciso che vale la pena, vale la pena provare e provare ancora. E, semmai dovessi abbattermi, mi ritirerò ancora un po' a fare scorta di speranza, ad ascoltare chi mi grida di sperare e di vivere. Mi ritirerò a trasformare questa speranza in atti concreti per siglare, con la mia vita, un contratto di cambiamento. Le cose faranno comunque male, ma saranno più dolci e chi sa che, un giorno, i

Amore e altri disastri

Immagine
Ritengo sia giunto il momento di scrivere questo post. Anzi, di finire di scrivere questo post, iniziato qualche mese fa e, per vigliaccheria o per un ossessivo ed eccessivo senso di privacy, mai terminato. Il titolo che ho scelto non credo esprima appieno quello che sento ma scrivo e, scrivendo (ed avendo un pubblico), devo tenere conto di qualcosa di fondamentale che mi permette di non affondare: la tiratura. Ogni giornale ha la propria tiratura che adegua alle richieste del mercato, crescenti o meno. La mia tiratura, qui, sono le statistiche delle vostre visite e voi siete il mio pubblico ed il mio mercato, perciò, per attrarre maggiormente l'attenzione ho agito come un pubblicitario o un titolista: con qualcosa di accattivante. Beh, miei amati (ed amate), posso assicurarvi che non rimarrete delusi. Io ho combinato qualche disastro. Vedete, in molti casi si dice che alcuni giovani o alcuni adulti rimangano adolescenti per lungo tempo, se non a vita. Oddio, quanto pesano que

Cosa vedi quando chiudi gli occhi?

Immagine
Miei amati, eccomi tornato da voi. Da voi che mi date il respiro come l'acqua si concede all'assetato. Ed il mio respiro è una vostra visita su queste pagine, come una carezza invisibile quando fuori, e dentro, piove. Dovete assolutamente perdonare la cripticità di cui mi son macchiato nell'ultimo post, ma di quello che è accaduto non voglio parlare. Quello che è stato, non voglio rivangare. Il Viaggio compiuto è stato ogni cosa, tranne che "santo". Ad ogni modo, è tempo di ricominciare su queste pagine. Di ricominciare con voi. Io vedo... io vedo un grande prato verde e colline sterminate, un sole intenso ma non accecante, vedo lunghi panni bianchi che come bandiere si agitano al vento senza volare via. Vedo l'erba muoversi e questo vento gentile farne come un flauto. Vedo una casa dietro di me: una casa semplice, bianca, dal tetto rosso ed il comignolo ancora bianco. Vedo la porta, pesante, di legno scuro, come pure scuri sono gli infissi delle fines