Tutti i gradini per casa tua

Ho finite le iperboli, dismessi i barocchismi, rinunciato alla comprensione piena della realtà ed ho asservito al pragmatismo più banale persino il linguaggio: avevo già capito che non c'è letteratura che valga la vita ma che la vita in nuce stesse tutta nell'essenzialità delle parole che la sostanziano e con altrettanta efficace sintesi sanno descriverne vividamente tutti gli accidenti, questo no. Nessuno me lo aveva ancora spiegato e non pensavo che al banco del pane, in un anonimo sabato sera terracinese, l'avrei finalmente imparato. Forse prima d'oggi non sono mai stato attento, altrimenti mi sarebbe già stato chiaro (e da molto) che dietro qualunque banco si sia -fosse pure quello del pane- bisogna accomodarsi per prendere appunti ed ascoltare la saggezza di chi arringa dalla cattedra, ornata di volumi che solo un insipiente quale sono (sic!) non riconoscerebbe come tali. In buona attesa, col cestino pieno di latte (e che c'è di più quotidiano e banale del p...