L'Ombra

Con passo lento e deciso percorreva il lungo corridoio solitario, mentre le luci dei lampioni annacquavano il marmo a terra quasi camminasse sull'acqua. Il silenzio però gli consentiva di ascoltare il sommesso brusio che giungeva dal piano inferiore dove si affaccendava il personale rimasto, intento a preparare tutto per il mattino successivo prima di chiudere definitivamente. Lui, avvolto nell'oscurità, da lontano non sarebbe parso che una sagoma indistinta, una silente ombra che camminava in un silenzio che non lo voleva e che con tutte le sue forze tentava di respingerlo e di staccarselo da dosso anche solo con un poco di quel gioco di luci. Stanco per la lunga giornata, anche se non lo avrebbe mai ammesso, si avviava verso le scale per scendere al piano inferiore. La sua cartellina nera voluminosa nella mano destra che pendeva da un lato, a mo' di contrappeso per bilanciarsi e uno zaino nero sulla spalla sinistra. L'instancabile Mauro Faina questa volta era davvero ...