Signori si nasce e io modestamente (sto ancora cercando di capire se "lo nacqui")


Il principe De Curtis, al riguardo, aveva le idee ben chiare. Bè, non sapete quanto piacerebbe anche a me. La questione è lunga e so che voi, miei gentili "cari quattro lettori", che da precedenti esperienze mi accompagnate, mi presterete orecchio. Per carità, se poi oltre l'orecchio mi prestaste anche un po' di attenzione (ne ho taaanto bisogno), non sarebbe male.
La nostra luuunga storia risale alle idi di marzo, no vabbè non c'entra niente; in verità era il 29 marzo 2009 e con un abilissimo colpo di mano, un certo Nemo Glauco, rovesciava gli equilibri del suo gruppo di AC lasciando tutti stupefatti per il suo improvviso quanto inaspettato abbandono. Era un brutto periodo, cercate di capirmi, a scuola accadevano cose sulle quali avrei preferito sorvolare ed inoltre la mia vita privata era letteralmente controllata dalle tre donne della mia vita (che, per intenderci, non sono Beatrice, la Madonna e Santa Lucia) ma le tre temibili Erinni. Mia nonna, mia madre, mia zia. Diciamo che il loro giogo mi stava un po' stretto (passatemi l'espressione) e se poi immaginate che mia zia era anche educatrice del mio gruppo giovanissimi nonchè presidente parrocchiale, potrete capire tutto. In pratica tutta la mia vita privata era inesistente e lo spazio che prima avevo per librare i miei pensieri era stato occluso. Ero una farfalla in una ragnatela. Il colpo di mano che, lo ammetto, fu davvero molto elegante e non dico ciò per vantarmi (noooo), avvenne per mano di terzi tramite una lettera scritta ad arte. Insomma, li lasciavo come a me meglio si conveniva: con stile, classe, eleganza e raffinatezza di linguaggio. Era la cosa che faceva meno male, perchè in tal modo non sarei stato costretto a rispondere alle loro domande. Forse sarebbero riusciti persino a farmi cambiare idea, chissà. Bè, ad ogni modo ero molto determinato e fu impossibile smuovermi. Con la costrizione fui poi obbligato a patecipare al campo estivo giovanissimi; dopo il consueto caro attacco d'ansia mi arresi: quel campo non faceva per me. Dovetti lottare per andarmene: una lotta non violenta svolta con l'insubordinazione civile e lo sciopero della fame (cribbio, un giorno e mezzo a digiuno. Avevo lo stomaco che implorava perdono al posto mio). Non cedetti tuttavia e ottenni quello per cui avevo lottato. Ok, piccolo riepilogo: in effetto in tutti e due i casi fui un pochino vigliacco. Adesso a distanza di qualche mese e con lo sguardo più lucido di qualcosa mi pento, mentre di qualcos'altro no: ero finalmente riuscito a far valere i miei diritti. Peccato che forse non avessi ben chiari quali fossero i miei diritti: avevo ottenuto le mie vittorie, questo si, ma a quale prezzo? Probabilmente a scapito delle mie esperienze future e facendo un bilancio complessivo, se potesse essermi concesso di tornare indietro, forse a quel campo resterei. Forse...
Comunque oggi sono qui e mi è dato vivere il presente, per cui nessun rimpianto ma solo qualcosa che avrei potuto fare o fare meglio. Di questo sono dispiaciuto, qualche occasione l'ho davvero persa. Torniamo al presente: vi scrivo dal letto della mia stanza, dove ormai sono da quattro o cinque giorni allettato dall'influenza (non quella A e per favore evitate di portare iella). Questa notte svegliatomi di soprassalto in un bagno di sudore ho preso subito in mano carta e penna e alla luce del mio LG ho scritto tutto quello che ricordavo del sogno appena fatto. Ovviamente il sogno riguardava il mio gruppo: non è il primo sogno di questo genere e la cosa, avendolo io definitivamente lasciato, non mi rende affatto allegro e tantomeno affabile al mio risveglio (anche se credo fosse per l'ora o per la febbre). Il nocciolo della questione, il sunto, è che da qualche settimana si è insinuata in me l'idea di ricominciare a camminare con loro. E' solo un'idea ovviamente, nata fra un dolce e l'altro (sto diventando un discreto pasticcere ma di questo parleremo un'altra volta). Il problema è che non so se sia giusto rientrare: il mio orgoglio mi frena nella maniera più totale ed assoluta, mentre la mia coscienza sembra che mi voglia spingere di nuovo in quel baratro, alchè, ora come ora non so che fare.
Miei cari quattro lettori, ogni consiglio è ben accetto. Lascio ora a voi spazi e riflessioni.

Commenti

  1. discorso complesso, ma se ti dicessi che molto probabilmente sei un valido attore e riesci a mettere spesso nel sacco chi ti circonda? Bella l'immagine delle tre Erinni......Beh, mi dilungherei troppo in questo commento, sei giovane, quindi certi errori sono giustificabili, solitamente si ritorna alle passioni, ma con uno spirito diverso, più raziocinante. Ti aspetto a scuola per una chiacchierata!!!

    RispondiElimina
  2. By the way...ma ci sono altri blog della classe?

    RispondiElimina

Posta un commento

Benvenuto/a!
Questo è uno spazio di pensiero e confronto: usalo saggiamente. Non sono consentiti commenti inappropriati o inadeguati nel linguaggio. Sii cortese e considererò di non censurarti. Commenta!

Post popolari in questo blog

Canto mongolo

Ozymandias, ovvero le vestigia della mia grandezza

Non conosco il tuo nome

Alla Donna passata

Ascolta, mio povero cuore

Parossistica di ogni sublime tristezza

Lettera alla donna che verrà

Lettera dal Mare