Cosa vedi quando chiudi gli occhi?

Miei amati, eccomi tornato da voi. Da voi che mi date il respiro come l'acqua si concede all'assetato. Ed il mio respiro è una vostra visita su queste pagine, come una carezza invisibile quando fuori, e dentro, piove.
Dovete assolutamente perdonare la cripticità di cui mi son macchiato nell'ultimo post, ma di quello che è accaduto non voglio parlare. Quello che è stato, non voglio rivangare. Il Viaggio compiuto è stato ogni cosa, tranne che "santo".
Ad ogni modo, è tempo di ricominciare su queste pagine. Di ricominciare con voi.


Io vedo... io vedo un grande prato verde e colline sterminate, un sole intenso ma non accecante, vedo lunghi panni bianchi che come bandiere si agitano al vento senza volare via. Vedo l'erba muoversi e questo vento gentile farne come un flauto. Vedo una casa dietro di me: una casa semplice, bianca, dal tetto rosso ed il comignolo ancora bianco. Vedo la porta, pesante, di legno scuro, come pure scuri sono gli infissi delle finestre. Finestre senza sbarre, senza persiane, senza tende.
Solo vetri. Finestre costantemente aperte e luminose. Sento il vento.
Chiudo gli occhi e li riapro: qualcuno mi tiene la mano.
Lei è bella, luminosa, chiara, raggiante, ride. Ride, ecco, ride. Ma io non vedo il suo volto che è come sfocato, appannato.
Mi ricordo quando, da bambino, passavo una mano sui vetri per riuscire a vedere meglio. Quando di inverno, per la temperatura, si appannavano e dovevo passarvi sopra la mano per riuscire a vedere la strada piovosa. Come vorrei passare una mano anche su quel volto per riuscire a vedere meglio! Ma non posso perché la mia mano, guidata dal mio cuore, attraversa quella nebbia inconsistente ed accarezza quel volto sconosciuto e raggiante. Un volto mistico soffuso di una luce dorata. Guardo avanti a me: il sole è bello, è buono. Sento il vento, ne sento l'odore. Sto bene. Chiudo gli occhi. Li riapro.
Vedo il pc e la pagina su cui sto scrivendo questo post. Guardo questa luce artificiale e penso che non mi basta, non può bastarmi. Eppure quella luce, calda, altrettanto artificiale, poiché frutto della mia immaginazione, mi sembra più vera di questa.
"Cosa vedi quando chiudi gli occhi?" è una frase che mi son permesso di prendere in prestito da un film uscito da poco: "Eva", di un regista esordiente, che sono certo riscuoterà un buon successo. Film interessante che indaga tematiche etiche che, presto o tardi, ci toccherà prendere in considerazione. Colpi di scena adeguati alla portata del film: una struggente opera prima. Non eccezionale, ma di eccelsa qualità.
Comunque, come saprete, non è il film ad interessarmi ma questa sola frase nello specifico. In fondo, non è la prima volta che estrapolo una frase di mio interesse "mistificandone" il senso proprio.
Tuttavia, devo ammetterlo, me ne sono sentito ispirato.
Personalmente ne ho ricavato quanto avete letto sopra. Ritengo sia un esperimento assai interessante da fare: stimola l'immaginazione e ci porta a vedere, in chiave simbolica, quello che davvero abbiamo nell'animo. Che dire?
Nonostante tutti i miei sogni di gloria, non a riesco a non vedere cose semplici.
Ce ne sono altri, altre cose che vedo quando chiudo gli occhi, ma questa è una delle più vecchie e delle più rassicuranti per me.
Volevo condividere questo piccolo scorcio di paradiso con voi e chiedervi, allo stesso modo: "Cosa vedi quando chiudi gli occhi?"

Vostro, Claudio

p.s. Per chi ne abbia voglia: potete anche lasciar scritto nei commenti quello che vedete, questo è soprattutto un angolo di condivisione.

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