ΑΝΑΓΚΗ "Fatum"


“Su questa parola, è scritto questo libro…”

Queste sono poche parole della breve introduzione che Victor Hugo scrive per “Notre-Dame de Paris” che insieme a “I Miserabili”, scritto successivamente, rappresenta il suo maggior capolavoro.
Vi confesso, miei amati quattro, che la mia passione per Notre-Dame è nata per puro caso: essendo in macchina con Don Vitale inserì un cd nello stereo dell’auto. Erano le canzoni del musical di Notre-Dame de Paris con i testi di Luc Plamondon e le musiche del nostro Riccardo Cocciante.
Non so come ma me ne sono subito innamorato: forse per via dei temi, delle canzoni che (cosa strana) apprezzo, i contenuti fortemente simbolico-sociali del musical e quelli, diversi ma ugualmente forti, del libro.
Insomma, me ne sono innamorato e così ho comperato e ascoltato tutto il cd ossessivamente per giorni: sto parlando degli ultimi giorni di giugno, fino ad oggi. Ho impiegato poco ad imparare tutte le canzoni a memoria. Ossessivamente e ossessivamente, ancora e ancora le ho ascoltate e riascoltate sino a fare mia ogni parola, sino a vivere nelle parole del protagonista. Cantare come se quei dolori fossero miei ed io cantassi veramente dal dolore per loro. Sì, vivere nelle parole di chi canta.
Comunque, dopo questo decisi di vedere il musical: troppo lontano per recarmi lì di persona per questo ne comperai il dvd ma era troppo presto, mancava ancora qualcosa. Cosa? Il libro!
Non avevo ancora letto il libro! L’ho quindi comperato e letto d’un fiato con passione.
Meraviglioso: il più bel libro che abbia mai letto in vita mia! Davvero, il libro più bello che abbia mai letto e che a voi, miei amati cari quattro lettori, consiglio vivamente.
Invettive contro i deturpatori dell’arte e coloro che si fregiano del titolo di artisti e poeti, invettive contro l’arte moderna, nuova, che propugnava colate di cemento e ferro chiamandole architettura: ah, povero Hugo! Quanto rimpiangeva quel luminoso medioevo e la bellissima grazia che le guglie delle più di quaranta chiese gotiche parigine stagliavano contro il cielo luminoso: oh, davvero, quanto belle quelle scale musicali il giorno di Pasqua, campanili e campane! E, ovviamente, la bella Notre-Dame…
Ho sofferto e pregato con Frollo prima di intuirne la malvagità, amato e pregato con Quasimodo, disprezzato Febo che disprezzava la vita, odiato Gringoire che non sapeva amare che se stesso o una capra! Quanta passione nel leggere quel libro: quanta grazia sul bel corpo della Esmeralda!
Torniamo a noi: dopo aver letto e amato il libro, ho visto e amato il musical: il dvd del primo cast.
Quello con Lola Ponce, Giò di Tonno e Vittorio Matteucci, il cast del 2001 insomma. Già, perché quest’anno, proprio in onore del decennale del musical è stato indetto un grande tour che si sta concludendo in questi giorni a Milano. Cinque, cinque è il numero di volte che finora ho dedicato a rivedere il musical interamente. Lo amo! Certo, non più del libro ma quasi su quei livelli…
Amo il pathos che questi uomini e queste donne mettono su quel palco ogni volta che rivedo lo spettacolo: fino alla fine. Tutti i titoli di coda, ormai ne conosco tutte le straordinarie canzoni, anche quelle non presenti sul cd.
Fino a quando, alla fine, l’Arena di Verona, esulta tripudiante. Semplicemente incredibile. Bene, miei amati, oggi con questo concludo: spero d’avervi data la passione e la voglia necessarie per leggere questo meraviglioso libro e guardare l’altrettanto straordinario musical.
Vostro,

Claudio

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