I sosia


Miei amati cari quattro lettori, è qualche giorno che medito di scrivere questo post per via di ciò che fra poco vi dirò e che vi parrà ovvio.
Dovete sapere che mi ritengo, anzi sono, una persona profondamente nostalgica.
Sì, per quanto mi riguarda ho nostalgia di ogni cosa, spesso anche di oggetti inanimati. Non so ben dirvi per qual motivo questo: probabilmente sarà dettato dal senso di sicurezza che i vecchi oggetti donano.
Quel sapere che quell'oggetto, quella cosa, quell'edificio, era lì prim'ancora ch'io venissi al mondo; ecco, mi da un senso di profonda e calda sicurezza, mi dona calore al petto e questo mi fa stare bene.
Tuttavia sto divagando: vedete, credo sia colpa della nostalgia se continuo a vedere in strada persone che conosco e che per certo so avere lasciate a casa. Nella mia bella terra Pontina.
Quando qualche giorno fa è capitato per la prima volta credevo fosse vero: stavo per gettare un gridolino e andare con gioia incontro a quella persona che avevo riconosciuta fra tutta quella gente.
Tuttavia la cosa durò un solo secondo.
La mia razionalità mi impose di star calmo, di avvicinarmi cautamente e di vedere se si trattasse davvero di chi speravo: cosa poco probabile.
Così, emozionato e con il cuore in gola, mi avvicinai senza darlo a vedere ma continuando a camminare come nulla fosse.
Mi avvicinai in modo da poter vedere bene il viso, ebbene, non era chi avevo pensato fosse. Le differenze erano davvero più delle simiglianze.
Credo sia per via della profonda solitudine che sto patendo qui se vedo persone che qui non sono. Sono, almeno per ora, profondamente solo e forse la mia mente soggiogata da questa oppressione  e da quelle poche simiglianze è caduta in fallo.
Oh, se ciò fosse accaduto una sola volta, la cosa non sarebbe affatto degna di nota eppure se qui ve la sto scrivendo vuol dire che molte volte è accaduta e ancora continua.
Mi son tuttavia reso conto che non necessariamente è la mia mente a tarmi d'inganno. Spesso le persone che vedo sono così rassimiglianti ai miei originali da mettermi spavento. Comunque la cosa non mi stupisce più, Siena è una città molto grande e frequentata da molti giovani per via della sua vocazione universitaria, è normale si possano trovare persone simiglianti ad altre: ci son giovani da tutta Italia, anzi, Europa!
O purtroppo, come è il mio caso (o per meglio dire quello del mio compagno di stanza), da tutto il mondo...
Mi allieta aver condiviso questo mio cruccio allucinatorio con voi, mi rende perlomeno più leggero.
Domani, nel mio solito stile, torneremo a parlare di cose solo un tanto più rilevanti.
Vostro,
Claudio

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