Alla Donna passata


 Mia carissima,

sembra non passare giorno senza che una parte di me, per quanto piccola, ti riservi un angolo di tempo, un lasso di spazio consacrato all'incidentalmente pensarti: il resto di me, invece, compie lo sforzo immane non già di dimenticarti ma di porre a quest'alterità pensante, che ti figura in un passato nel quale immaginavamo il presente, la domanda di senso che succede quei giorni pregni di significato: "Perché?"
Perché riaffiori? Perché sei ancora qui? Perché lasci che la sua figura trasparisca come un'eco del passato? Ci sono momenti nei quali, specchiandomi in un vetro che guardi al domani, rivedo fra luci ed ombre la mia immagine riflessa e la tua pure, che si sovrappone a tutti i futuri possibili ed in quelli più concreti riaffiora sui volti che travedo vicini e mi figuro tratti nuovi ed immaginifici capaci di ricomprenderti.
A questo punto della mia vita, dove pensarti diversamente non è più solo un'ipotesi, mi chiedo se la ferocia con la quale certa parte dell'animo si accanisce nel farti emergere ancora non sia altro che un nome diverso per la paura di ritentare ancora il provare nuove volte vecchi sentimenti: a te, Donna passata perché solo lì esisti e ancora puoi sussistere, che sei sponda a questi miei pensieri come in un dialogo fra cio che è e ciò che è stato, fra il me sempre nuovo e la te immutabile; chiedo solo di non rispondere più, di non riaffacciarti quando, come un amante pauroso ed infelice, riprenderò a lanciare sassolini alla finestra del tuo ricordo. E tu, anima mia, che ti eri ripromessa sarebbe stata l'ultima volta e già ti vedevi come vedova d'amore; esorcizza questa crasi immaginativa che produce fantasmi informi e non pensare ad altri che al futuro ed all'immagine di chi ora ha preso il suo posto e di tutti i volti che potrebbero venire, di qui alla felicità, se tu non ne avessi timore.
Da oggi fantasticherò, ed a Iddio piacendo senza paura realizzerò, una felicità diversa ma grazie, anima mia, per avermi conservato fragile all'amore: forse, questo mi farà vero.

Claudio




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