Sette lettere


 Miei amati cari quattro lettori, il ciclo di lettere dedicate a Silvia potrebbe inaspettatamente interrompersi. Purtroppo c'è un problema: ho smarrito una lettera. Come sia stato possibile, confesso di non saperlo. Il conto delle lettere a lei inviate è di sette, più un'ottava mai speditale, mai consegnatale,  mai lettale. Comunque non è l'ottava lettera che ho smarrita ma l'ultima, la settima; una delle lettere più belle e profonde ed intime che le abbia mai scritto. Mi trovavo, nella veste di educatore, a Valfabbrica in provincia di Perugia e precisamente in una frazione di questo paesino, una frazione di circa venti anime, per un campo cittadino di Azione Cattolica. Non vedevo Silvia da diversi giorni e così decisi durante quella settimana di scriverle una lettera: è stata una delle mie lettere più belle, il motivo? Era passionale, molto passionale ma soprattutto molto, molto, molto, esplicita. Cosa c'era scritto? Semplice, che volevo e desideravo con tutto me stesso il suo corpo e le sue labbra ed ancor più che desideravo sposarla al più presto. La cosa potrebbe sconvolgervi e prendervi un poco alla sprovvista, questo perchè finora non vi avevo mai accennato ai progetti matrimoniali che avevamo messo su insieme. Per questo, poi, il distacco da lei si rivelò più traumatico e doloroso di quanto avrei mai sospettato o vagamente pensato. Stavamo solo aspettando che lei compisse diciotto anni. Aspettavamo solo quello.
Solo quel 25 ottobre...
Insomma, la prima parte della lettera era molto passionale e la seconda molto matrimoniale, tuttavia, molte delle cose che nella prima parte erano scritte non possono qui essere riferite. Dunque, sette lettere dicevamo eppure sinora ne ho pubblicate solo tre, come è possibile? C'è risposta anche a questa domanda. Tre sono già state pubblicate, una è stata smarrita, una forse non la pubblicherò e altre due tra cui la cosiddetta "Lettera scarlatta" saranno di prossima pubblicazione. Ah, scarlatta si riferisce al colore della carta usata per scrivere la lettera: un rosso scarlatto, appunto.
Miei amati quattro, tornerò presto a voi con nuove lettere e nuove riflessioni.




Claudio

Commenti

Post popolari in questo blog

Canto mongolo

Ozymandias, ovvero le vestigia della mia grandezza

Non conosco il tuo nome

Alla Donna passata

Ascolta, mio povero cuore

Parossistica di ogni sublime tristezza

Lettera alla donna che verrà

Lettera dal Mare