Fino alla fine del mondo


Miei amati, dovete, ancora una volta, perdonarmi: in queste settimane, dopo Natale, ho avuto una sorta di blocco verso questa pagina bianca.
Ho riempito di bozze il blog, scritto lettere che non pubblicherò mai ma nemmeno cancellerò (lasciando, quindi, ulteriori inutili bozze fra quelle già poco utili); tentavo e ritentavo di buttare qualcosa giù, anche a mano. Niente. Niente di tutto questo funzionava, almeno fino a ieri.
Ieri sera ho visto un film e mi ha ispirato: uscito da qualche giorno nelle sale, il titolo è "Cercasi amore per la fine del mondo". Sapete, ci ho riflettuto mezzo minuto dopo il finale (aspettato e inaspettato) prima di decidermi a scrivere questo post.
Lo spunto, da cui poi trae origine la buona trama del film, è questo: cosa faresti i giorni prima della fine del mondo?
Sapete, desidererei che voi condivideste qualcosa al riguardo, qualcosa di voi stessi, su queste umili e poche pagine ma ho l'impressione che questa mia preghiera resterà inascoltata. Vi osservo, miei amati, di mese in mese, crescere di numero eppure continuo a domandarmi quale strana forma di pudicizia vi trattenga dall'esprimere la vostra opinione.
Nell'attesa, dunque, di un vostro responso al riguardo, vorrei provare a fornirvi una mia prima risposta.
Cosa farei i giorni precedenti alla fine del mondo?
Credo che i giorni prima della fine del mondo litigherei, e molto.
Litigherei per mettere le cose in chiaro con molte persone, per avere la possibilità di dire loro cosa penso sul loro conto.
Credo che i giorni prima della fine del mondo chiederei perdono, a tutti.
Chiederei perdono per aver litigato con loro il minuto prima, per tutte le mie mancanze, le mie assenze, per tutto ciò che avrei potuto fare e non ho fatto, per tutte le volte che ci sarei potuto essere e non c'ero.
Chiederei perdono per non averli amati abbastanza e li amerei, come solo io so fare quando amo davvero.
Chiamerei gli amici di una vita e quelli che ho odiato, li abbraccerei. I primi perché mi hanno amato, i secondi perché mi hanno mostrato cosa l'amore non dovrebbe mai essere. Mai astio, mai odio, mai invidia, mai contese (plagio da S. Paolo, spero non me ne vorrà per questo).
Abbraccerei più forte di sempre i miei più cari amici: confesserei loro tutto l'affetto che non gli oso confessare tutti i giorni per via del mio "scudo spaziale" a prova di missili e, talvolta, anche d'affetto.
Chiamerei coloro che non sento da una vita, solo per ricordargli che sono sempre stati nei miei pensieri, che non li ho mai dimenticati e che, in un certo qual modo, la loro presenza, la loro vicinanza o lontananza, il loro affetto o il loro odio, mi hanno reso la persona che sono oggi.
Appianerei le divergenze più aspre, anche con chi mi odia dal profondo del cuore.
Perdonerei. Perdonerei chi mi ha odiato, chi mi ha fatto del male, chi mi ha fatto sentire piccolo, inferiore, una nullità o ha avvelenato lentamente i miei giorni.
Perdonerei e chiederei perdono, non per morire in pace ma per vivere nella pace. Per sempre.
Riunirei la mia famiglia, coloro che amo: direi loro che li ho sempre amati e che non avrei mai potuto desiderare di vivere una vita migliore di quella vissuta, una vita con loro.
Credo che chiamerei un prete e mi confesserei: confesserei tutto. Una confessione alla "Ser Ciappelletto", con l'esclusione della menzogna: racconterei tutto, anche le più piccole magagne, da quando posso ricordare fino a quel momento. Forse farei una confessione in pubblico, come i primi cristiani. E mi comunicherei tutti i giorni, decisamente. E mi farei impartire l'unzione degli infermi: meglio prima che mai.
E farei tutto questo non per non finire all'Inferno (cioè, probabilmente lo farei anche per quello) ma perché quando, quel giorno, mi specchierò nel riflesso limpido di Dio desidererei che la mia immagine non fosse poi così opaca.
E poi ci sarebbe lei, l'ipotetica donna della mia vita. Sapete, da questo ragionamento al contrario ho capito una cosa: sai, con certezza, di essere innamorato quando non ti chiedi più con chi vorresti passare tutta la vita ma con chi, piuttosto, vorresti passare l'ultimo giorno. Beh, il nome che uscirà da questa insolita domanda sarà quello della persona con cui condividere tutti i giorni, fino alla fine.
Perché la cosa più bella sarebbe poter morire così: stringendole le mani e guardandola negli occhi.
E se non le avessi mai detto d'amarla o costei non conoscesse ciò che prova il mio animo, glielo direi.
E sapete cosa aggiungo? Che non importa se lei rispondesse di non amarmi, le direi che è comunque amata.
Amata. Fino alla fine del mondo.


Claudio


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