Inside-Out Inside-Out Inside-Out Inside-Out Inside-Out...


Caro Papà,


come stai? È un po' che non ci si scrive. Ci parliamo, decisamente non abbastanza, ma non ci si scrive da un po'. Qui il posto è strano, cazzo se è strano! Non so se ti ricordi l'ultima volta che ci sei stato, ma è cambiato un po'. In verità, è cambiato parecchio. Tanto per cominciare, io dico e scrivo parolacce in modo abbastanza fluente. Direi che quando sono arrabbiato ormai ne sparo parecchie: beh, meglio così che quando ero freddo e razionale meditando vendetta. Alla fine dei giochi, ho scoperto che non ne sono capace, se non quando esplodo. La premeditazione io la ho solo nelle parole, ma nei fatti... vabbè, tanto tu sai.
È che proprio non mi viene da fare male ad un altro intenzionalmente, non ci riesco proprio. Da quando ho aperto la parte viscerale di me, è come se sentissi tutto in modo più profondo, più intenso, più acuto. Come se ogni sentimento, decisione o quant'altro, passasse per il cuore, poi per la testa, e poi ritorno al cuore per approvare le eventuali modifiche e se non vengono approvate, ritorna indietro con altre modifiche, fino a quando non esplodo rompendomi i cosiddetti e sparando le parole originali che escono direttamente dalla bocca. La mia interiorità è diventata un cazzo di sistema bicamerale perfetto, altro che Parlamento! L'"italicum" mi ci vorrebbe nel profondo! Insomma, per voler essere troppo democristiano finisco così: hai qualche suggerimento? Seriamente, a De Gasperi hai sussurrato nell'orecchio tutta la vita: non chiedo tanto, ma un suggerimento netto e pulito, dritto verso il mio timpano, sarebbe assai gradito. Comunque, fuori non va per niente bene: mi ripetono tutti che è così dall'inizio e che non è peggio di sempre, ma io ho i mie seri dubbi in proposito. La guerra, l'islam dei tagliagole che avanza, la Chiesa che si sfalda, il Papa che... vabbè, quei quattro cazzoni che sono dentro casa mia che gridano e mettono musica dalla mattina alla sera, io che mi sfaldo. Già, mi sfaldo: avevo più sicurezze e decisioni e prese di posizione quando arrivai a Siena rispetto ad ora, a quattro anni dall'inizio di questa avventura. Anche se "sfaldare" non è propriamente il verbo giusto, è solo che "perdere pezzi" è troppo lungo, poco d'effetto e non so se rende appieno l'idea. Hai presente il film Disney, quello uscito da poco, "Inside-Out"? Ecco, se hai presente i pezzi in cui cadono i pilastri fondamentali della vita della ragazzina dentro l'oblio, allora hai capito perfettamente di che sto parlando. Non ho le emozioni fuori posto, sono io che inizio a sentirmi fuori posto in questo mondo. Mi sento superato, fuori moda, messo all'angolo. Ad un certo punto persino Rocky, che incassava così bene, andava al tappeto: ecco, uguale! Mi stanno portando via, man mano, la giovinezza. C'è chi dice che io sono nato vecchio: si pronunciano così probabilmente per tanti fattori, ma ho sempre creduto lo facessero specialmente per le mie idee un po' "antiquate". Diciamo che le mie idee non sono antiquate, ma sono come uno di quegli abiti neri che uno conserva sicuro che gli staranno sempre bene, o come quei pantaloni che si mettono da parte sperando davvero che tornino di moda per indossarli. Come le piante sempreverdi! Ok, non co se ci azzecca molto, ma direi che l'esempio è davvero calzante! Io però non mi sono mai sentito antiquato, anzi! Mi sono invece sempre sentito un eterno Peter Pan! Le mie idee erano sempre giovani! Direi che questo "erano" è un tempo indovinato: comincio a sentirmi veramente vecchio, mentre le mie idee passano di moda. Stato, fedeltà, onore, reputazione, fede, religione, promessa, parola, famiglia, per sempre, rispetto, ordine. Ho sentito da qualche parte che per conoscere bene un'epoca bisogna iniziare dalle parole cadute in disuso, non da quelle di cui si è abusato. Ok, facciamo questo gioco: Dio, onore, Stato, fedeltà, reputazione, parola, ordine, religione. Queste sono quelle cadute in disuso adesso. Credo che l'ultimo che abbia detto "Stato" dentro la frase "Sono solo un servitore dello Stato" sia stato Falcone, o Borsellino? Fa niente, lo sono stati tutti e due. E calcolando che sono passati più di vent'anni dalla morte di questi due e che nessuno usa la parola Stato più in quel modo, posso ben dire che è davvero caduta in disuso. Vuoi sapere come va a finire con le altre? Dio si pronuncia soltanto in Chiesa, perché fuori non è politicamente corretto e se dici "Dio" invece di "Gesù" capita pure che ti guardano storto perché ormai non concepiscono niente che non abbia avuto, almeno un tempo, un corpo materiale. E se, per ventura, ti capita di dire che Gesù è una delle tre persone divine che si è incarnata, apriti cielo! Ci sono i portantini del C.I.M. preavvisati che ti caricano senza troppe domande! Onore, reputazione, fedeltà: certe volte mi chiedo come faccio a conoscere queste parole visto che, tra davvero poco, neppure i dizionari le riporteranno più. E dalla vita pubblica, ne vogliamo parlare? Sono completamente scomparse dal lessico, figuriamoci dalla pratica! Non vado avanti perché sarebbe davvero troppo penoso... però cavolo! Vado in frantumi, perché mi mandano in frantumi. Il bello è che io sono solo uno fra i tanti; ma poi, perché tentare di porre rimedio se tutti possono offrirti una soluzione? Ho detto "offrirti"? Scusa, volevo dire "venderti". E il bello è che ognuno ha la propria ricetta: i neurologi e gli psichiatri ti prescrivono i farmaci, la Chiesa ti parla di misericordia e Freud ti dice che non scopi abbastanza e che, se lo fai, lo fai male o lo fai troppo o che vorresti farne di più. I cataloghi online ti vendono di tutto: dal sesso a pagamento, all'ultimo mela-china-intelligo-fonino del caizer! E, se cerchi davvero bene, nella clausola delle otturazioni low-cost in Romania o Bulgaria ci trovi anche la moglie compresa. Basta che sei abbastanza rincoglionito, hai una casa ed almeno diecimila euro sul conto corrente: sono abbastanza brave che succhiandotelo ti farebbero passare per l'uretra persino l'anima! Essì, anche quella è ormai in vendita, ed il diavolo non è più il solo acquirente in lizza, sebbene rimanga il più agguerrito. Tutti ti offrono una soluzione, un "fix" per dirla nella lingua bastarda, che è come mettere mastice sulla falla del Titanic. Intanto la nave che affonda sei tu, la tua integrità ed i tuoi valori, che non smettono di fare a pezzi: Dio ce ne scampi! C'è chi la chiama "globalizzazione", chi "vita", chi "momento di difficoltà", "depressione", "ansia". Una volta nessuno ti vendeva niente: ti davano un prodotto "così com'è" (per dirla con gergo contemporaneo) e te lo dovevi far stare bene perché era una verità assoluta e la tua vita era basata su quella: morivi e viveva per quella. Oggi ognuno ha la propria personalissima verità e se non te la rifila per direttissima, ce l'ha comunque pronta in tasca per fartela scivolare nella testa mentre dormi, come Claudio col padre di Amleto: veleno in amendue i casi! Dicono che l'Occidente si stia spegnendo, falso! L'Occidente è già spento: rincoglionito dalle troppe chiacchiere, e con la testa pesante, si è ubriacato di leggerezza ed è andato a dormire. Proprio adesso gli stanno versando veleno nell'orecchio. Come? Sussurrando oscenità a chi ne fa parte, ai bravi "cittadini" (che senso abbia questa parola, nel mondo ormai globalizzato, non lo capirò mai; già che ci siamo, le elezioni facciamole su Twitter: dimenticavo, c'è chi le ha già fatte), e noi ci eccitiamo, ci bagniamo o ce lo facciamo venire duro mentre ci rifilano merda su per le orecchie, convincendoci non solo che è quello di cui abbiamo bisogno ma che, meglio, è quello che vogliamo. Per noi e per quelli che amiamo. Ti rendi conto? Per quelli che amiamo! Insomma, trasciniamo altri andando a fondo: gli tiriamo una corda e, anche se sappiamo che sono più forti di noi, ci guardiamo bene dal dirgli che abbiamo le tasche piene di macigni (macigni, non sassi: capito Jovanotti?!). E allora sai cosa? Brindo alle puttane! Le più caste in questo mondo sodomita! Lo so, lo so: il mondo non è perfetto. È solo che certe volte manderei tutto all'aria e veramente mi trasferirei col mio amico Alessandro sopra una spiaggia di Santo Domingo, ad aprire un bar, sposare una del posto e fare figli che non conoscano mai le parole "Nietzsche", "ecumenismo", "eresia", "pornografia", "corruzione", "concussione". È che non ho voglia nemmeno di avere risposte, o che me ne vengano date, ho solo voglia di sfogarmi, in modo crudo, diretto, come una preghiera... Il mondo è cambiato tanto, Papà, e lo so che conosci il cuore di tutti, il mio compreso, è solo che sono così stanco... posso mettere mano solo a quello che le mie capacità e le mie possibilità mi mettono davanti, ed anche in quello mi pare talvolta l'opposizione sia tanta ed io destinato a fallire: buffo, per uno che non crede nel destino. Sai, a volte vorrei solo che qualcuno mi sbattesse in faccia la Verità, che mi desse un colpo forte come a Wile E. Coyote. Forte Wile E. Coyote. Ha sempre combattuto per quello che voleva, per l'obiettivo che voleva raggiungere e nessuno gli ha mai risparmiato i colpi che ha preso. La verità gli è stata sempre sbattuta duramente in faccia ma, davvero in gran finale, ha ottenuto ciò che tanto agognava. Della misericordia senza perdono, e senza penitenza, delle cose a buon mercato che sa offrire questo posto che chiamano "mondo", davvero non so che farmene. Una volta tu hai detto "Siete nel mondo, ma non siete del mondo": cerco sempre di ricordarlo, conscio che, sebbene tutto quello che osservo sembri contraddirmi, ho la certezza che non sia così. Ma le certezze sono dure, Papà, dure a mantenersi più che a morire. La mia prof. di Arte al Liceo, la Di Mauro, mi diceva spesso che scrivevo così come parlavo. Credo oggi di aver fatto un passo avanti: ho scritto così come prego. Spero solo di non finire come Nerone: un cinico che guarda il mondo bruciare sorseggiando caffè. Mi dicono fosse la lira, mmh... fa niente, troppo persino per me. A domani Papà. A sempre, come sempre.

Claudio

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