Caro dolcissimo Amore...



Miei amati cari quattro lettori, la vita procede calma e tranquilla in quel di Terracina. Per la verità, però, qualcosa che mi angustia c'é. Comunque, da oggi ho deciso per i prossimi giorni di pubblicare le lettere che ho scritte a Silvia. Confido che possano apparire gradevoli o vicine alla gradevolezza, anche perchè erano scritte con amore. Almeno da parte mia c'era tutto l'amore possibile. Pubblicare le lettere che vi prego di divulgare per la lettura, anche fra amiche, ma di non giudicare o copiare o riutilizzare, mi servirà a scacciare definitivamente il suo demone, che mi tormenta, dal mio animo. Oggi pubblico, Caro dolcissimo Amore:


Caro dolcissimo Amore,

sono qui, nel mio letto vuoto. Già, vuoto, nonostante ci sia io ma forse anche io non ci sono, ormai non lo so più. Caro dolcissimo Amore, volgo gli occhi al cielo e, anche se poco romantico, non vedo le stelle che per me sembrano non brillare più.

Ma da questa notte che ansima e strepita d’un’ansia di Luce, volgo lo sguardo verso lo spiraglio che la mia finestra apre su questa notte infinita e senza luna e, nonostante tutto, non posso fare che pensarti. Non posso fare altro. Non riesco a non pensarti.

Anche se non sai quante volte io ci provi.

Ripenso ai rari momenti che abbiamo condiviso insieme, agli sguardi amichevoli ma d’intesa che spesso ci siamo lanciati, a tutto quello che ci siamo detti. A ciò che, anche, non ci siamo detti.

A quelle parole taciute, pronunciate solo dagli occhi che non osavano suggerire al cuore quello che fosse giusto fare. Ripenso agli abbracci che non ci siamo mai dati, ai baci desiderati, alle lacrime che da soli abbiamo pianto per paura di mostrarci deboli l’una all’altro e viceversa.

Cosa che non poteva essere perché noi traevamo forza da noi stessi, aggrappandoci sempre l’una all’altro.

Caro dolcissimo Amore, non sto pensando di cancellarti dalla mia vita, non sto pensando di dimenticarti. Mai penserò di metterti da parte. Ho pensato di scriverti per ricordarti solo che ovunque io sia, fosse questa Terra o un altro Cielo, fosse mille miglia da qui o distanti solo un piano, non posso dimenticarti. Non ho scordato quello che col tempo siamo diventati.

Nonostante qualunque periodo di crisi, io ci sono. Quindi ti prego: aggrappati a me e se non riesci, prova lo stesso. Non ho paura di affrontare il peso di un’altra vita, perché so che solo insieme potremo e possiamo farcela. Solo amandoci. Perché so che uniti possiamo superare tutto questo. Alla fine passerà ogni cosa, ma l’Amore che ci siamo dati, che ci siamo donati, che ci siamo scambiati, quello rimarrà immortale: scolpito a lettere ardenti nei cuori che bruciano.

Come continuerà ad esserci tutto ciò che non ci siamo mai detti. Tutte quelle piccole verità fatte di bugie ed omissioni, ma fa niente: amare è anche questo, no?

Caro dolcissimo Amore, ho provato qualche volta a scrivere un “t’amo”, ma non ci sono riuscito, non come avrei realmente voluto. Non sono mai riuscito a dirlo con il cuore e tantomeno ci riesco ora. Perché un “ti amo” è fragile, mia amata: sono solo due parole ma molto fragili (forse in questo ti assomigliano, no?), così tenere che devono essere tenute gelosamente avviluppate fra le proprie labbra, come una rosa che nasca a Gennaio. Quel tenero bocciolo ha dietro sé un inverno gelido ed estenuante ma al suo sbocciare, oh! quanto è meravigliosa: i suoi petali sono del colore delle labbra purpuree di Venere, quando al suo nascere aveva ancora a donare un tepido bacio.

Splendide, dunque, saranno quelle parole pronunciate al momento di cogliere la rosa, quando il nostro inverno sarà passato e la bocca si dischiuderà in un canto prorompente.

Eppure trovo strano che, nonostante queste mie parole, io ti desideri. Io ti voglio. Voglio te, le tue emozioni, le tue sensazioni, le tue sofferenze. Voglio tutto di te. Voglio farmi carico del peso che porti.

Lascia a me amicizie ingrate, nostalgie e amari ricordi. Serba per te solo la gioia. I sorrisi con i quali mi piace spesso ricordarti quando sono triste. I sorrisi che mi hanno sempre dato forza.

Smetti di soffrire. Dammi la tua sofferenza e abbracciami.

Sfogati con me, sfogati contro di me. Se volessi sentirti solo quando sei allegra e gioiosa, saprei allora che il mio non è Amore e forse è proprio per questo che ti adoro maggiormente.

Perché so e spero che tu condividerai i tuoi dolori con me. Le cose di cui hai più paura.

Puoi farlo, lo sai.

Caro dolcissimo Amore, presto verrà il giorno in cui il giglio bianco sarà anche il tuo fiore.

Quel giorno, chissà, forse arriverà molto presto o forse mai, non sta a me dirlo.

Benché soffra nel capirlo, so che solo ora sei con me ma il tuo futuro ovviamente non lo è.

Non voglio spezzare i tuoi sogni e ciò che vedi nel tuo e nel nostro futuro, ciò che ci lega è forte, lo sai. Siamo noi ad essere deboli, però. Flebili, come le più sottili fra le speranze. Spero di sbagliare.

Chissà chi sarà al tuo fianco fra qualche anno. Chissà chi avrà il privilegio d’amarti. Già, perché amare ed essere amati, ma soprattutto la capacità di sapere amare è qualcosa che io forse non ho. Non è insicurezza, questo lo sappiamo bene, è solo che non so amarti come meriti e tu meriti di più. Molto di più.

Caro dolcissimo Amore, ti prego di perdonarmi per questa ulteriore lettera. Ho sempre tante cose da dirti, ma quando ti vedo…

…beh, lo sai. Quando ti vedo non credo di ricordare più chi sono, dimentico ogni cosa che non sia “Tu” e perdo la dimensione della realtà, perché tutto sommato sei tu che mi fai perdere.

Sei tu che mi imprigioni l’anima nelle segrete dei tuoi occhi, che mi avvolgi coi lacci di Amore che divengono le mie dolci catene ed una volta tanto, divengo felice di essere dannato e perso.

Perché ogni volta mi perdo in Te e non riesco mai ad uscirne finché non ti sento pronunciare quel “Ciao” -nulla più- che ha sempre caratterizzato tutti i nostri incontri. È proprio vero: insieme, abbiamo condiviso più silenzi che parole o gesti, ma l’amore non è fatto solo di silenzi e parole. Quindi, caro dolcissimo Amore, per rispondere ad una tua vecchia ma sempre nuova domanda, ti dirò solo questo: quando ti vedo so di poter essere felice con Te e relativamente, forse, di poter rendere felice anche Te, ma quando Tu inizi a diventare sempre più reale e tangibile, dimentico di volerti e so solo che quando ti perderò farà male.

Accadrà, prima o poi, lo sappiamo tutti e due. Prima o poi ti perderò, ma questo non mi nega di poter provare ad amarti ora.

Tuo,,N.G.

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