Intrappolare la luce


Credete sia possibile intrappolare la luce, possedere il Sole?
Credete sia possibile appropriarsi della bellezza di un raggio e porlo nella propria faretra come dardo d'amore? Se tanto bella è la grazia e la pallida virtù della Luna, quanto allora lo sarà lo splendore magnificente del Sole?
Sostengono, alcuni, che Dio, fatto stanco, abbia dimenticato questo nostro mondo ma la verità è che la presenza e l'adorazione passano attraverso lo sguardo di chi contempla i tramonti, con la consapevolezza che, mai identici fra loro, siano l'opera del Grande Artefice che si fa ricordare alla nostra memoria.
Ringraziando, il Cielo è tanto vasto da poter contenere ogni tela da Lui dipinta, dal principio della Storia fino ad oggi: un grande museo, di arte sempre contemporanea. Ma, ritornando a noi, è possibile -mi chiedevo- intrappolare la luce?
È possibile, fra le mani, tenere questa vicina stella che arde? Non rischio di bruciarmi? Non dovrei, io stesso, possedere mani intessute con la materia di cui quelle vecchie lucerne ardono? Non dovrebbero, le mie mani, avere la consistenza di una nube che si dissolve piuttosto che l'amara tangibilità che permea di inchiostro queste pagine inutili?
La verità, comunque, è che la luce non può essere catturata.
Può solo essere donata, perché è solo la luce che crea un varco nei cuori a fa vibrare la corda. La luce non si possiede, si dona. Senza averla.
È il mistero della bellezza alta, che si incaglia al nostro cuore, e vi resiste, senza nostra volontà. Alla fine, ognuno di noi è solo un arco: l'arco di Apollo.


"[...] ma se ognuno di noi, diceva, riuscisse anche solo un istante a intravedere la luce del suo cuore nascosto, allora capirebbe che quello è un cuore sacro e non potrebbe più fare a meno del calore della sua luce." (Cuore sacro, regia di F. Özpetek, 2005)
Claudio
 

 

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