Sotto gli ombrelli, ancora

A Monica


Piove. La luce sul selciato bagnato mi tiene compagnia mentre attraverso, solo, questo inestricabile groviglio di vita e pietre.
Mi ricorda, questa luce, la luna del mio mare. E la mente corre a luoghi che non dovrebbe ricordare, a volti che non dovrebbe osare, a pietre che hanno più perché di un gesto.
Piove. Per un attimo, un attimo solo, aveva smesso. Adesso riprende, ed è come principiare nuovamente. Principiarsi: un battito senza colpi a perdere.
Piove. Ma sotto gli ombrelli non ci sono mai uomini soli: l'ombrello è ancora caldo, di una mano che non è la mia; la mia bocca è finalmente sazia, di quelle ardenti parole silenziose che muovono le labbra sole; i miei occhi sono finalmente pieni, di un volto che non è finalmente più mio.
Piove. Lo senti? È solo un rumore, il nostro. Quello del nostro cuore, unico,
che ha cessato i due battiti distinti.
Se accosto la mia mano al tuo seno, o se vi giaccio come un fanciullo, è mio il cuore che sento; se mi poggi una mano sul petto, è tuo il cuore che sentirai battere.
Ha cominciato a piovere senza nostra colpa, ma prendere, per le labbra, il ritmo della pioggia è stata colpa nostra: conosciamo solo baci che disegnano nel suono dell'acqua la loro differenza.
Piove. E questo tempo vorrei non scorresse più, vorrei l'acqua non mi lavasse
come fa.
Vorrei, piuttosto, il nastro si riavvolgesse, anche di poco, per tornare a quei giorni sotto la pioggia in cui, non lo sapevamo, avremmo potuto avere più tempo...
Piove. E questa notte che mi crea un ricordo, vorrei non albeggiasse; vorrei potesse piovere, ancora, di nuovo, tutto il giorno. Per ricordare sulla pelle che ha un prezzo questo imperfetto saperti amare indegno.
Piove. E solo un segno di questo Dio turba il nostro abbraccio, solo l'eco di una voce lontana che recita: "Non vi abbiamo visto, non vi abbiamo visto..."
E noi non abbiamo tempo, sotto questo ombrello, non abbiamo spazio se non quello che i nostri occhi vedono.
Nessun ricordo triste mi porta più la pioggia; nessuna angoscia sottile, impugnare l'ombrello. Creo, con te, un'immagine nuova, anzi rinnovata: perché rinnovi la mia vita come solo quel tuo sorriso sa fare.
Piove. Sotto gli ombrelli si consumano sempre i grandi amori. È davvero questo che siamo? Che saremo? Un "grande amore"? La risposta, sta nei respiri calmi dopo i baci intensi, nei respiri lunghi dopo gli abbracci stretti. Questa notte, questo ombrello, è stato il nostro primo banco di prova: un banco ben riuscito!
Senza la tua mano non l'avrei sorretto, senza la tua mano non sarei mai stato parato dalla pioggia, senza la tua mano non avrebbe senso che il mio cuore batta, perché non potresti sentirlo.
Piove, di nuovo. Capiterà, lo so, che la pioggia ci coglierà senza ombrello: il nostro riparo saranno allora due mani strette e, fra loro, sicuri, i nostri due cuori.

Claudio



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