Niente da dire, poco da raccontare

Miei amati, eccomi nuovamente qui dopo qualche giorno. La festa dell’Assunta è placidamente passata. Il tempo scorre con inesorabile lentezza e, certo, se il clima fosse più clemente (ovverosia, meno caldo ed umido e con gli uccellini che cantano tranquillamente) probabilmente potrei dirmi, se non felice, quantomeno completamente sereno. Comunque, vi rassereno: di calma apparente si tratta.
Si tratta del respiro profondo e lungo prima del balzo, della quiete all’appressarsi della tempesta. Per farla breve: prevedo, con assoluta certezza, una tempesta imminente in questa pausa estiva dai drammi della mia vita.
Che dirvi? Non soffro solo di problemi di cuore.
Sapete, la solitudine di questi giorni mi ha naturalmente portato a notare come tutto ciò che avevo costruito a casa mia era effettivamente inesistente. Il ricordo della mia bella terra felice è solo un nome: “nostalgia”, ed i sospiri che mi sprofondavano il petto erano solo la mancanza dei luoghi, non delle persone. Lo so, forse vi parrò assai egoista ma trovo di aver costruito molto più sui colli senesi in questi pochi mesi che in tutti questi anni nella bella Terracina.
Lo so e lo ripeto: quello che dico vi sembrerà assolutamente egoista ma è quello che provo, anzi, quello con cui faccio i conti.
Inizio allora a chiedermi cosa ne abbia fatto di tutti gli anni passati e devo constatare con amarezza come siano semplicemente passati, senza che li abbia davvero vissuti. Forse, solo pochi sono stati vissuti. So anche che, per alcuni di voi, sembrerà tragicomico che così giovane abbia già dei rimpianti: ebbene ne ho e nessuno di questi è davvero leggero.
Riconosco come la maggiore colpa sia sicuramente mia ma non posso esimermi, davanti al tribunale della vita che presenta un primo e salato conto, dal difendere il mio operato ed il mio vissuto in forza degli eventi che nel corso degli anni si sono presentati e che non hanno certo reso la risalita della china più semplice.
Certo, c’è la mia famiglia, un punto di appoggio assai particolare: potrei paragonarla ad un cavalletto con due gambe solide ed una, se non rotta, quantomeno pericolosamente sul punto di farlo. Un cavalletto che, nonostante tutto, ha spesso fatto cadere la preziosa tela di cui si sobbarcava.

Non tutte le componenti di quell’elemento, come potrete ben capire, sono la causa della caduta ma quell’unico componente difettoso provoca indicibili danni.
Perciò, certo, sono grato alla mia famiglia ma ho la pretenziosa necessità di non sentirla come punto di appoggio insostituibile.
Vi preannuncio bufera, quindi, nei prossimi giorni. Non nell’immediato ma posso con certezza dirvi che nei prossimi giorni non sarò su queste pagine, posso dirvi che vi scriverò prima di partire, posso dirvi che nei giorni successivi al mio rientro probabilmente non posterò alcunché e che, anche quando ricomincerò a postare, riscontrerete una forte dose di stress nei miei scritti. Non preoccupatevi.
Sarà tutto normale.
No, forse non “normale” ma sicuramente “standard” per i miei canoni.
Come vedete, non ho molto da dire e da raccontare c’è ancor meno o, forse, giusto un episodio assai esilarante (col senno del poi) accaduto qualche mattino fa: sembra che un povero disgraziato (per la verità un sommo idiota) abbia dato alla sua amante un indirizzo casuale circa la sua residenza estiva e questa donna, con una buona dose di ironia, maleducazione, disturbi mentali, ed un’aria da stalker, si sia appostata davanti la porta di casa mia suonando ripetutamente il campanello in cerca di questo fantomatico uomo e, dopo un discorso che vedeva un me alquanto spaventato e sinceramente stupito da quanto stava accadendo, si sia decisa ad andarsene convincendosi che in questa casa non c’era nessuno “st****o, figlio di pu****a, ba*****o”. Vi giuro che tutta la conversazione è risultata alquanto surreale e tale donna, a meno che non fosse sotto effetto di allucinogeni, presentava chiaramente i sintomi di qualche squilibrio della sfera psichica. Ora dico: è sbagliato avere un’amante, il matrimonio è sacro etc. etc. e sapete come la penso, è sbagliato illudere una donna e scrollarsela di dosso in questo modo vergognoso e mentendole in modo spudorato, e tutto questo è ancora più sbagliato dal momento che tale persona è mentalmente fragile seppure il suo disturbo (credo di natura ossessivo-compulsiva) la porti ad essere chiaramente una stalker e, quindi, una persona poco gradita ma, cavolo!, non è ancora più sbagliato mandarla ad un indirizzo ignoto (che poi è stato il mio) e lasciare che persone ignare ed ignote se la sorbiscano per il suo quarto d’ora di follia?!?! E va bene che in questa casa, anzi, nella mia famiglia, uno dei motti è: “se non so' pazzi, non ce li vogliamo” ma, cavolo!, non si esagera???
Oggi concedetemi di chiudere così, con un sorriso.
Domani troverete un altro post.

Vostro, Claudio

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