Carissima donna che verrai, spero che questa mia ti trovi bene, chiunque tu sia, ovunque tu sia, in qualunque situazione tu sia. Lo so, devo parerti pazzo: chi scriverebbe mai una lettera d’amore ad una donna che non ha mai incontrato e che spera, un giorno forse, di incidentare in uno di quei soliti momenti della vita dove non si riesce a percepire la propria esistenza se non come un binario eternamente parallelo ad altre vite che gli corrono accanto, senza mai toccarsi? Tu, cara donna ignota, non sarai il mio “punto di fuga”: non sarai quel miraggio lontano, quel gioco dell’ottica e della vita, che vuole che solo l’apparenza coroni il sogno di due punti che si incontrano. Tu, invece, sarai il mio incidente inaspettato: l’accidente per cui ringrazierò Dio ogni giorno della mia vita, l’unica persona che sarà in grado di farmi versare lacrime di dolorosa gioia. Neppure, però, sarai la retta che mi incrocerà in un singolo punto: correremo insieme, le nostre linee si intr
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