Panchina

Miei amati, come state? Spero bene, ve lo auguro davvero. Per parte mia, l'angoscia dei giorni passati non mi da tregua. Triste è la certezza che ho acquisita e poi consolidata ma che ho cercato di smontare a tutti i costi e con tutti i mezzi a me possibili, primo fra questi il mio intelletto che ha cercato, avvalendosi della memoria, di trarre soluzioni razionali da ciò che questa paziente amica ancora serbava in sè. Tuttavia, ogni soluzione razionale si è sempre scontrata con il muro dell'ineluttabilità portatami dagli occhi onesti del mio compagno di stanza. Nei parchi parlano gli amici, tacciono gli amanti, ricordano i vecchi. Le panchine ascoltano più confessioni dei preti e i sassi più promesse d'un testimone. Non guardare lontano, Amore mio. Ferma lo sguardo sulle ali di farfalla che mascherano questo viso, tutto verecondo per la gioia di saperti accanto, e prometti che saremo come pianta sempreverde. Non guardare lontano, Amore mio. Ché oltre queste mura non è c...