Panchina

Miei amati, come state? Spero bene, ve lo auguro davvero. Per parte mia, l'angoscia dei giorni passati non mi da tregua. Triste è la certezza che ho acquisita e poi consolidata ma che ho cercato di smontare a tutti i costi e con tutti i mezzi a me possibili, primo fra questi il mio intelletto che ha cercato, avvalendosi della memoria, di trarre soluzioni razionali da ciò che questa paziente amica ancora serbava in sè. Tuttavia, ogni soluzione razionale si è sempre scontrata con il muro dell'ineluttabilità portatami dagli occhi onesti del mio compagno di stanza.


Nei parchi parlano gli amici, tacciono gli amanti, ricordano i vecchi.
Le panchine ascoltano più confessioni dei preti e i sassi più promesse d'un testimone.
Non guardare lontano, Amore mio. Ferma lo sguardo sulle ali di farfalla che mascherano questo viso, tutto verecondo per la gioia di saperti accanto, e prometti che saremo come pianta sempreverde.
Non guardare lontano, Amore mio. Ché oltre queste mura non è che questo mondo stanco che fugge amareggiato e guarda noi amarci, bambini.
Non guardare lontano, Amore mio. La storia sotto le stelle non è stata scritta dai poeti, ché non v'è parola tanto sublime cha non abbia detta un innamorato.
Non guardare lontano, Amore mio. Come fuscelli al temporale, anche le più strenue volontà son spezzate dai futuri.
Non guardare lontano, Amore mio. Stringi questa mano silenziosa e queste labbra senza baci ed osserviamo i piccioni rincorsi dai bambini.

Tuo, con affetto smisurato, Claudio
  
Nonostante quello che ho scritto nella premessa a questa brevissima composizione, non ho potuto fare a meno di pubblicarla. Nata il passato venerdì pomeriggio in un parco, un pineto, che ho trovato qui a Siena e che tanto mi ricorda i parchi di casa mia. Alti pini marittimi con le loro strane forme contorte e quel piacevole odore che mi riporta alla fanciullezza. Resina, resina e odore di aghi freschi e verdi. E poi la bella e piacevole ombra che danno: tra quelle foglie strane, e sempre quando s'agitano al vento, il sole si diverte a creare strani giochi di luci. Ebbene, questa composizione è nata lì, in quelle circostanze e non ho davvero potuto fare a meno di pubblicarla perché a lei è comunque dedicata. A presto miei amati, a presto.

Vostro, Claudio

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