La vanità del cuore
Per vari motivi queste sono state settimane difficili. Difficoltà con questa cuore che un momento tutto sembra capire e quello dopo tutto ignorare. Difficoltà con gli affetti, con le persone a me care o più che care.
Lo so, vi dissi che la questione di Elisa era per me chiusa ma credo che ben ricordiate ancora quanto impiegai a chiudere quella di Silvia e, di conseguenza, non credo che la cosa passerà tanto presto.
Inoltre non è solo ad Elisa che mi riferisco: come ormai ben saprete sono bravo a nascondere, a dissimulare, a far sì che altri non si accorgano.
Ma di cosa? Ecco, direi che questo è il punto. Non lo so. Dissimulo qualcosa che non so cosa sia. Non amore, più dell'amicizia, un grande affetto ed un legame che parmi essere di sangue. Forse è proprio così: davvero tutti fratelli. Tutti di sangue e carne anche se di sangue differente e carni che fremono.
No, la mia carne non freme. Non sento quel richiamo. Non più batticuore confuso, non "farfalle" nello stomaco, non quella assoluta gioia paralizzante che mi prendeva tutto quando Elisa mi guardava. Non quel pendere dalle sue labbra. No, niente di tutto questo. C'è qualcosa di differente in questo amore "agapico".
Ed è necessità che io lo nasconda anche a coloro che, cari, condividono con me le mie gioie ed i miei pesi. Necessario è, perché non di amore si tratta. Non di amicizia. Ma di un affetto incommensurabile che, non avendo mai provato, difficilmente riesco a definire e la cosa mi fa impazzire.
Mi fa impazzire il non sapere cosa provo o, forse, la cosa che più mi manda in tilt è la possibilità che questo sentimento sia autonomo.
Che, quindi, non sia confusione bensì un sentimento a sé stante. Non un mix indeciso fra amore e amicizia ma qualcosa di nuovo ed il mio volerlo definire sia un volerlo "inquadrare" per cercare di capirlo meglio e dargli una spiegazione ed una risoluzione entro quegli schemi che già posseggo.
Comunque, a chiunque batta questo dubbio ripeto: NON è amore.
Ed il motivo per cui non ne parlo è che sopra questi sentimenti peculiari non sto costruendo alcun tipo di "film", per utilizzare un'espressione della cara Zippora. Aspetto, sto a vedere come il cuore vedrà le cose e se, come penso, continuerà a vederle nello stesso modo allora sarò certo di aver esperimentato un nuovo tipo di sentimento. Bene, passiamo ad altro.
Farvi un sunto delle settimane precedenti sarebbe abbastanza assurdo ed abbastanza strano, oltre che troppo lungo. Oltre questa questione, che mi cruccia da un po', rimane lo stress per questa sessione estiva ed un esame che devo dare pur non sopportandolo. Beh, bisogna farsene una ragione. Credo che nei prossimi quattro anni ricapiterà abbastanza spesso. Quattro, due, chi lo sa...
Comunque, presto ritornerò con la riflessione-augurio del 2 giugno che per motivi tecnici non è stata spedita come consueto augurio quest'anno e per motivi di puro ozio (sì, lo confesso) non è più stata trascritta su questo blog. E con molte altre riflessioni che si tratta solo di impaginare e pubblicare perché già scritte ed in attesa di pubblicazione da diverso tempo.
La prossima, domani.
Vostro, Claudio
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