Grazie a tutti


Lascio Siena. Motivi personali mi costringono. Non so se tornerò: al momento, non lo vedo possibile. Non in un futuro immediatamente prossimo, quantomeno.
Devo ringraziare tante persone su questa pagina, persone che mi sono state vicine in questi due fantastici anni. Comincio col ringraziare la Cappella Universitaria: soprattutto nel mio primo anno qui a Siena è stata un indispensabile punto di riferimento. Ringrazio la loro piccola ma accogliente comunità.
Il mio primo pensiero, a tal riguardo, va a Don Roberto che con affetto vivo e intenso desidero salutare, per il pretioso aiuto che ha saputo offrirmi in un periodo cieco e per le sue parole sagge. Ringrazio, inoltre, le Suore Figlie della Chiesa che ho trovato come madri accoglienti: la loro premura rende caloroso anche il marmo della bellissima Cappella. Un saluto speciale, in tal senso, va a Suor Lilia: per aver avuto, così spesso, parole per le necessità di questo giovane e smarrito cuore.
E tante preghiere, soprattutto quelle.
Dedico un saluto altrettanto intenso alla comunità tutta dell'Alberino: voi siete stati la mia seconda famiglia e, anche se così spesso non ve l'ho detto: vi voglio bene. Voglio bene a ciascuno di voi. Non chiedetemi, per piacere, di fare nomi: non vorrei offendere qualcuno dimenticandone uno. Vi voglio bene: spero lo sappiate, lo capiate e mi perdoniate per lasciarvi così, con un pezzo di carta.
Non era mia intenzione, mai stata. Farlo, è una catena che mi stringe il cuore.
Non voglio mettere troppa carne a cuocere e mostrarmi a petto nudo ma, davvero, il senso di "famiglia" che intendo è assai profondo.
Vi voglio bene perché siete riusciti a farmi sentire così: avete accettato che la mia identità prendesse spazio tra le vostre. Non l'avrebbero fatto in molti.
Ho certamente qualche rimpianto e, se potessi, forse mi sarei fidato prima, vi avrei conosciuti meglio, avrei mangiato più pizze con voi, mi sarei divertito più spesso con voi, vi avrei fatto vedere meglio e con maggior nitidezza chi è il vero Claudio.
A quanto pare, però, non c'è più tempo. Non vi dimenticherò.
Non dimenticherò gli abbracci consolatori di Luisa; le sue parole messe al punto giusto, al posto giusto, nel momento giusto; il volto sempre sorridente nel saluto. Difficile dimenticare chi ti fa sentire "ben voluto" nel momento stesso in cui piazzi il primo piede in una stanza.
Non dimenticherò i sandali di Don Giuseppe, abbinamento casual per ogni occasione ed ogni stagione. Non dimenticherò Don che sei stato il primo, ad un punto, a cercare di trascinarmi in quel gruppo: obbligarmi a sputarci dentro e condividere le tante bastonate prese. Osare osare. Divenire un membro di una famiglia e non il gregario di un gregge.
Ringrazio Claudia che mi deve ancora quei due caffè (sappi che ti troverò anche in capo al mondo per riscuoterli), Niccolò, Antonio, Angelo ed Alessio, col quale tanta passione poetica ho condiviso.
Ringrazio Andrea P.: questo è uno dei ringraziamenti più dovuti. Grazie André, grazie di tutto. Perché m'hai dato quel coraggio che mi occorreva quando avevo perso la mia "speranza de l'altezza". In un certo modo, sappi che parte di questo ringraziamento è allegato a quello dell'Alberino. Vi ho sempre considerati tutti membri della mia grande famiglia qui.
Grazie a Federica C. perché, anche se a distanza, nei momenti del bisogno c'è sempre stata: rara dote, questa, in un'amica.
Gli ultimi due ringraziamenti sono particolari e, non me ne vogliate, sono anche quelli a cui tengo particolarmente: ringrazio Alessandro, il mio compagno di stanza per i motivi di cui a parte l'ho messo a conoscenza.
Altro particolarissimo ringraziamento va a M. Grazie, per essere.
Itaca, dopo questo post, non so che fine farà. Vi annuncio con certezza, sebbene abbia molte idee, una lunga pausa dalla scrittura da parte mia.
Spero di non aver dimenticato nessuno. Vi voglio bene dal profondo del cuore.
GRAZIE A TUTTI

Claudio


p.s. Eugenia, ricordati la promessa che m'hai fatta: guarda che chiedo a Luisa se l'hai mantenuta

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