Il prezzo dell'Amore


Quanto costa amare? Che cosa, spesso, ci costa? Perché amiamo?

Oggi non voglio rispettare nessun ordine formale; è un'impellenza questa:
quella di provare a capire, insieme a voi, se l'amore (così bello ed indefinibile)
abbia un prezzo.
Alcuni recenti fatti di cronaca mi scuotono nel profondo, come essere umano, come cristiano battezzato, come essere senziente, come persona umana amata.
Frati francescani vengono uccisi (qui la notizia dell'Ansa), i cristiani in Siria, Egitto e Nigeria vengono trucidati ogni giorno dai fondamentalisti islamici in nome di Dio.
Il seme di Abramo stermina il seme di Abramo: come potrà mai reggersi un Regno di Pace in terra se gli uomini, nati dal medesimo seme e amati dallo stesso Dio, si trucidano fra di loro rivendicando pezzi di terra o risorse naturali?
Quanto ci costerebbe amarci a vicenda? Amare i nostri nemici?
Amate mai riflettuto sulla parola "nemico". Il Vocabolario Treccani lo riporta come:
1. Riferito a persona: 

a. Che nutre verso altri sentimenti di avversione, di ostilità e si comporta di conseguenza, cercandone il danno e desiderandone, e spesso anche cercando di procurarne, il male.
 Gesù dice: "Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori" (Mt 5,44).
Non sono un esegeta e non voglio osare contraddire Gesù ma vorrei permettermi una precisazione. Gesù dice "nemici" perché non avrebbe potuto spiegare in altro modo che si devono amare anche quelli che si odiano e che non si dovrebbero odiare. L'odio in seno alle famiglie, specialmente tra fratelli, genera distruzione: e quanta, quanta distruzione abbiamo causato noi con questo odio fraterno?
Dio non conosce la parola "nemico", è una nostra invenzione e Gesù, di conseguenza, l'ha adottata insieme a tutto il nostro vocabolario.
"Amate coloro che non amate o che non vi amano e pregate per coloro che, odiandovi, cercano di farvi del male": ridotto molto alla spicciola. E ancora, in tono quasi accorato: "Amate coloro che dovreste amare, pregate per chi vorrebbe farvi del male" dove quel "pregate", ancora una volta, sta a designare una forma di amore. Gesù, quando lo diceva, parlava ad una folla: forse che, fra quella folla, non c'erano due che si odiavano? Non si tratta solo di amare chi ci odia, si tratta anche di cercare di amare chi odiamo: perché anche noi, era implicito, possiamo e sappiamo essere nemici.
Quanto costa amare, allora?   Niente.
Abbiamo tanto di quell'amore inesauribile che Dio riversa su di noi, che potremmo amare tutto il mondo. Se lo volessimo e se non fossimo chiusi nel nostro egoismo.
Quanto CI costa amare, allora?   Tanto, troppo.
Ci facciamo del male a vicenda e la chiamiamo "vita".
Continuiamo a dire che il mondo è così e così continuerà a progredire, senza davvero impegnarci per cambiarlo. Se una persona soffre, qualcuno l'ha fatta soffrire. E, se non si tratta di qualcuno, allora è "qualcosa" sempre causato da un qualcuno più distaccato nel tempo o nello spazio.
Solo la morte, quando è naturale, è davvero priva di causa specifica.
Lì dovremmo trovare, in cuore, il coraggio di ringraziare Dio per averci donato quella persona, per quei lunghi anni, e stare saldi nella certezza che, infine, vedrà il Suo Volto.
Non possiamo più permetterci di stare distaccati da questo mondo, non possiamo più permetterci di non amare, di non amarlo.
I nostri egoismi, i nostri particolarismi, la nostra visione "contradaiola" di questo mondo, il nostro considerare chi fa il male come "malvagio" e "nemico" ma non adoperarci per riparare al male fatto, il nostro prendere la povertà e la fame e l'ingiustizia come dati di fatto, tutto questo non ci rende innocenti solo perché non ne siamo colpevoli.  Una volta tanto devo dar ragione a Rousseau:
"Basta non essere mai ingiusto per essere sempre innocente?"
Il coraggio di amare alla maniera di Cristo ci appartiene propriamente: come cristiani battezzati, come esseri umani, come creature pensanti ma, prima ancora, come figli amati.
Ho visto persone amare, amare incondizionatamente, e questo loro amore essere impedito dalla cecità di chi decide (o presume di farlo) per il bene di uno che si spende gratuitamente.
Ho visto esempi di cristianesimo talmente alti, praticati da non cristiani, da essermi io stesso vergognato della mia incapacità di amare veramente.
Qual è il prezzo dell'amore, allora? Perché ci impediamo vicendevolmente o impediamo a noi stessi di amare con sincerità?

Il prezzo dell'amore, miei cari, è quanto siamo disposti a spendere della nostra vita per questo. Senza egoismo. Al resto, non ho ancora risposta.

Claudio

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