Altalene


Le altalene hanno cambiato tutta la mia vita, tutta. Ogni punto di svolta, ogni nodo cruciale, ricorda un'altalena, anche un poco distante.
Arrivo piano. A “passi tardi et lenti” cammino sul selciato.
Mi avvicino col leggero cuore appesantito da quello che vedo: sopra di me è la notte, sotto di me bruna terra. Mi siedo: un braccio perso nel nulla, l’opposta mano saldata in alto alla catena. Eccola, la nuova Pietà: pietà d’uomo senza dolore, un affranto senza dolenza. Comincio a dondolarmi. Su e giù, su e giù, su e giù.
Non ha senso, ma il cuore sembra alleggerirsi nel suo anelito d’altezza.
Sono un bambino senza perché. Mi fermo, prima che il mio desiderio mi spinga come un proiettile nel mentre del suo moto parabolico. Ristò a lungo così. Lasciatemi divertire, lasciatemi riposare.
Il vento che mi accompagna, e muove l’altalena che mi sta di fianco, ha l’odore delle pietre antiche durante le sere serene. Un’altalena, percezione di movimento, di slancio di un corpo e di memoria. Se associ corpo e memoria, nasce un ricordo.
Allora è un ricordo a tormentarmi, seguo il filo senza labirinto dei miei pensieri.
Anelli, catena, famiglia: la mia mano scorre in basso, conta i grani, come di un rosario.
Conto ogni anello come una lacrima che vorrei asciugare: "Grazie, ho potuto vederti dentro". Una mano, un'altra mano: due mani, è incontro. Vorrei saper amare anch'io così, nelle strette di mano, perché in ogni stretta di mano si possa sentire tutto il mio affetto. Una gonna, gonna di donna, non puoi dondolarti: perché?
"Prometto solennemente di non guardare".
Un corpo, sì, un corpo: lo slancio di cui vibra la catena, ancora, è un momento, un corpo, una corda. La mia. Che vibra, ancora, come la catena. Spirito e verità.
E l’altalena si ferma, si ferma il mio rimembrare, il mio pensare: a chi?
"Le parole vanno pesate, prendi questo sasso, per esempio": mi sento dire, un’eco lontana, nella testa. Un ricordo, sì, un ricordo. Ricordo il discorso per la persona o la persona per il discorso? Fa nulla.
L’altalena è quieta, il ricordo si spegne. Il vento è calmo.
Calma. E nessun odore mi ricorda più casa, nemmeno la pelle, nemmeno il sangue. Sotto le stelle, sono un uomo solo.

Claudio


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