Cara P. ti scrivo...


"Ho letto il tuo articolo (posso definirlo così?) tutto d'un fiato e sono scoppiata in lacrime dopo la prima metà. Mi sono ritrovata in molte cose che dici e rendermi conti di non essere mai stata adolescente mi ha sconvolta.
Sono passata dall'essere bambina all' essere... Boh. Cosa sono?
Sono molto matura per la mia età perché mi sono trovata a gestire situazioni molto pesanti che una diciassettenne non dovrebbe vivere, ho delle responsabilità che dovrebbero avere solo gli adulti e ciò mi fa sentire donna. Ma sono anche bambina, non ho il coraggio di esprimere ciò che provo e per quanto mi riguarda il sesso (che è ciò che differenzia una bambina da un'adolescente e da una donna) per me è un tabù. Ho paura di avere rapporti seri con le persone e per il fatto di non essere né una ragazza né un'adulta mi trovo sempre fuori luogo.
Mi dispiace per essermi dilungata e se non pubblicherai il mio commento non mi offenderò :)"
Tredici giorni fa, sotto un vecchio post, appariva questo commento: ritengo di dover rispondere a chi lo ha scritto (che qui chiameremo P.) e precisare alcuni punti. Il post in questione è il seguente: "Amore e altri disastri".

Cara P,

dall'alto della mia preponderante saggezza, derivante dagli acciacchi delle mie povere ossa più che dai miei anni (sono i primi, infatti, a suggerire la mia vecchiaia), mi permetto, giammai d'usare un tono paternale, di darti qualche piccolo consiglio; giacché hai pressappoco l'età di una mia cara cugina piccina.
Vedi, P, le prese di coscienza come la mia sono frutto di riflessioni lunghe, talvolta troppo dure, e figlie di periodi nei quali l'infelicità, mescolata alla malinconia, ci porta a dolerci degli anni che non abbiamo avuto o che crediamo di non aver vissuto con la loro giusta pienezza. Ascolta, ora, uno sciocco: rifuggi il povero pazzo che scrisse quelle righe perché, ad oggi, neppure io lo riconosco più.
Non perché dicesse il falso, bensì perché quel tono drammatico non s'addice a chi dalla vita ha avuto tutto. Ogni sorta di conforto spirituale ed ogni agio, nei limiti del possibile, che la modernità può offrire.
Nella mia vita, cara P, ho davvero avuto tutto. Tutti quei dolori, tutte quelle angosce, sono il mio tutto. Come pure le gioie che sono venute dopo, come pure la capacità di vedere ed accettare la semplicità e la vera intensa gioia che le piccole cose sanno dare. Nell'amarezza, spesso, una piccola gioia è un grande dono come un tozzo di pane nero è un lauto convito per colui che conosce la fame: e quanto, quanto siamo affamati noi!
Ma, di cosa?
Di cibo? Di normalità? Di cultura? Non è forse di affetti che siamo ancora più affamati?
Non so come dirtelo, perché non è affetto semplice: non è semplice spiegare che la tua stessa vita è una benedizione. Tutti gli accadimenti che, talvolta, ti sono rovinati addosso sono una benedizione: la benedizione della vita, del presente, di un vissuto che ti prepara a più alte cose e ti tempra l'animo. Noterai, infatti, e ne sono quasi certo, che gli eventi che si sono susseguiti sono stati come una somma dei precedenti, quasi una palestra preparatoria agli accidenti successivi.
Questa è la vera benedizione: ogni evento ti ha preparata al successivo, alla vita, alla donna che sarai, alla realizzazione di te stessa nella pienezza.
Dove la pienezza non indica il successo, ma la piena e ferma risposta vibrante di ogni parte del proprio essere alla propria vocazione verso la vita e verso gli altri. L'altezza maggiore da cui poter guardare il mondo, infatti, è proprio quella della terra: e quante, quante volte cadendo avrai maledetto quella terra!
Ebbene, è proprio da lì in basso che si ha una visione più compiuta del tutto: sei caduta, non temere di cadere ancora.
Non temere, soprattutto, di non star vivendo questi tuoi anni come sia giusto farlo: lo è, eccome. Questo è il principio della tua pienezza e questa è la giusta e colma misura dei tuoi anni. Il peso talvolta è troppo? Lo so. Ti sembra di non farcela?
Lo so. Posso assicurarti che gli anni a venire non saranno più lievi dei precedenti, anzi, ti faranno spesso più male. Ma tu devi sapere che stai vivendo e che stai vivendo bene: lo so, è difficile comprenderlo; spiegarlo mi fa sembrare folle, cerca di compatirmi in questo. Potrà non sembrarti giusto quello che ti è accaduto o che ti accade ed avrai, come me, voluto spesso gridare: posso assicurarti, però, che io avrei voluto qualcuno che mi dicesse queste stesse parole.
Mi dicesse che il peso era certamente immane, ed era certamente ingiusto, ma era quello giusto per me e per le mie spalle, perché mi avrebbe reso l'uomo che sono oggi: non un uomo nella sua pienezza, ma un uomo che comprende e che cammina.
Detto questo, mi duole doverti correggere su una cosa: non è il sesso la discriminante fra una bambina ed una donna. Ciò che distingue una bambina da una donna è l'amore: uno degli aspetti di quella pienezza di vita di cui poco sopra ti parlavo. Affronta con serenità i tuoi affetti e non avere tabù.
I non detti rischiano di diventare desideri pericolosi per il cuore, perché lo stesso inizia a bramarli e non si cura di cosa stia loro dietro. Invece, ama!
Ama con gioia e con gratuità! Ama senza il pensiero della costrizione delle carni! Ama con la limpidezza del tuo sguardo sul  mondo e sull'animo umano! Il desiderio (carnalmente inteso) corrompe, col tempo, la limpidezza di sguardo e trova nell'altro la merce d'uso per la propria gratificazione: questo è il rischio di una sessualità sconnessa dagli affetti e dal suo legittimo e complementare "per sempre". Lascia stare se questo povero pazzo, ogni tanto, se ne esce scrivendo baggianate assai soft sul sesso: ogni tanto, penso anch'io alla tiratura ed alle statistiche sebbene, lo debbo ammettere, in ogni testo era profondamente vero quanto scritto al riguardo. Non sarei onesto se ti dicessi il contrario. Tu, comunque, ignoralo. Ignoralo perché, la schiavitù del desiderio, inganna il cuore facendogli credere giusto ciò che è solo formalmente corretto. Il cuore capirà poi il suo errore solo col distacco dalla persona amata: col tempo e con la lucidità, ripensando ai rapporti passati, vedresti l'affetto ed il desiderio e malediresti il secondo perché, con l'inganno, ti aveva legata a quella persona ed aveva oscurato il vero affetto.
L'amore è diverso dalla bruta carnalità, dalla prepotente corporeità che reclama sempre il suo premio e la sua mercé. L'amore, quello vero ed intenso, non richiede gratificazioni per sé: ama l'altro nel suo essere semplicemente se stesso, e gode ed esulta per le sue gioie. Trova completamento nell'altro, non pienezza, ma non è disposto a cedere ai propri giusti principi. L'amore, quello vero, è come un sonetto di Dante, come pensare di spostare il sole con una mano, come un ciliegio che fiorisce in pieno inverno: rende la tua vita una comunione di bellezza.
Non devi averne timore. Non devi aver timore dell'amore e di tutte le sue declinazioni: io stesso ho impiegato anni per capirlo. Non devi averne timore perché può offrirti la porta sul più grande privilegio umano: quello di essere simili a Dio. Non aver timore di amare la tua famiglia, non aver timore di amare i tuoi amici, non aver timore di ragionare "con la pancia" ed innamorarti di qualcuno che non sia una delle persone precedenti. Non averne timore perché, te lo assicuro, in questo privilegio solo umano noi siamo simili a Dio: e diversamente non potrebbe essere, perché a questo siamo stati ordinati e chiamati.
Tu non sei fuori luogo; questo ed altro, non ti rendono una persona fuori luogo:
sei esattamente dove devi essere, per te e per gli altri.
Per coloro che ti amano e che stanno intorno e che delle tue parole, del tuo affetto e della tua fiducia, hanno costantemente bisogno.
Non sei un'adulta, non sei una bambina, non sei fuori posto: sei una giovane ragazza. Con paure comprensibili, una vita intensa e, probabilmente, tanta voglia di andare avanti e di vedere che c'è dopo, sperando che sia migliore. Il mio unico consiglio, l'unico che mi sento di dare, è questo: ama e vivi, con gioia! Fai tutto con gioia! Vedendola sul tuo volto le persone capiranno chi sei e di quale sostanza è la straordinaria ragazza che sta loro innanzi.


Claudio



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