Certi padri ingrati


Certi padri ingrati, come lo son io, miei amati cari quattro lettori si dimenticano presto dopo l'eccitazione iniziale dei proprio figli e dimenticano la gratitudine d'essere stati con questi ricompensati dopo aver protratto un solo, unico, piacevole sforzo.
Ebbene, voi siete i miei amati figli, cari lettori, io il padre ingrato ed il piacevole sforzo è questo blog che vado sempre più abbandonando. Dimentico le radici, le origini: forse è la realtà che va pian piano occupando maggiore consistenza temporale, forse è la mia noia dei giorni, forse è lo sforzo poetico che vado dispensando con carta e matita per dare isfogo ad un'interiorità dirompente: sia qualunque cosa, in egual modo vi chiedo scusa e torno a scrivere dopo questo lungo silenzio.
Brevemente tratterò di me, per poi passare ad altro in un successivo post: la vita procede, attraverso molti testi e molto studio.
Le giornate si susseguono, apparentemente tutte uguali e tutte diverse, scandite dai libri, dalle lezioni, da incontri piacevoli o meno e da tante, tante domande. Alcune avranno risposta a breve, per altre si dovrà attendere un tempo relativamente breve e altre ancora, invece, scenderanno con me nella terra fredda quando sarò chiamato anch'io, come tutti.
Altre avranno risoluzione immediata: curiosità causate da un sentire sempre diverso, perchè sempre passionale.
Scrivere, ahimè, è una bella maledizione. Bella, certo, ma pur sempre una condanna, pur sempre un eterno "essere detti male".
Domani, giusto domani a quest'ora, avrò parziale risposta ad una domanda dalla risoluzione immediata e da questa dipenderà molto.
Dipenderà tutto ciò che potrei essere e che ancora non sono, perchè non ho scelto di essere o, perchè col cuore in tumulto, ho cancellato o sospeso.
Ma quanto è vero! Quanto è vero che ho il cuore in tumulto!
Se potessi dirvi con parole comprensibili e non così enigmatiche quanto il mio cuore sia straziato, voi non lo comprendereste.
Le ragioni del cuore -come diceva Pascal- son dure a comprendersi, specie dalla ragione. Così vi lascio oggi, crucciati e ricchi (eufemismo) dei miei crucci. Tornerò quest'oggi stesso, fra qualche ora. A dopo.

Vostro, Claudio

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