L'amore ed il sesso


Miei amati cari quattro lettori, affrontiamo oggi uno dei temi più scabrosi, più scottanti e più delicati di tutta la sfera umana: l'affettività e la sessualità. Non mi pongo su alcuno scranno e vi parlerò con franchezza secondo ciò in cui credo e convinzioni che ho personalmente elaborato nel tempo.
La complessità del tema ci obbliga, almeno per ora, ad analizzare singolarmente i termini in questione ovverosia "amore" e "sesso".
Tutti noi ne conosciamo, ovviamente, il loro significato letterale che tuttavia diventa più arduo delimitare quando si parla di "amore".
Che cos'è l'amore? Difficile rispondere dandone un senso ed un significato proprio; potremmo indicare molte azioni "amorevoli" o fatte per amore o spinte dall'amore ma più difficilmente riusciamo a definire questo complesso sentimento su cui a lungo hanno discettato poeti e filosofi.
Non tenterò di darne una definizione, nemmeno una mia: per mia parte, infatti, mi sono sempre riservato al riguardo la volontà di non esprimere un'opinione fissa bensì, come me, questa definizione muta di volta in volta con le esperienze della vita e si "adatta" alle situazioni in cui è calata.
Certo è, che il modello di Amore supremo da cui tutti vogliamo apprendere cosa l'amore sia e come metterlo in pratica, è senza dubbio Dio.
Perché Dio? Perché Dio è Amore (caritas).
L'amore più grande concepibile ed inconcepibile al contempo; potete infatti voi concepire Dio? Eppure l'amore, che ci viene da Dio, non è solo Dio.
Prova ne è il fatto che usiamo, propriamente o meno, la parola amore in diverse situazioni: l'amore di due giovani, l'amore in una coppia, l'amore filiale, l'amore paterno, l'amore materno, l'amore verso i propri figli, amore per i propri parenti; per non parlare dei "ti amo" che per gioco vengono pronunciati quando, ad esempio, si parla ad una persona che ci ha reso un grande favore (linguaggio molto in voga fra i giovani).
Dunque, se siamo in grado di amare è perché Dio è amore e pertanto noi "fatti a sua immagine e somiglianza" siamo altrettanto in grado di amare.
Seconda considerazione: è impossibile definire l'amore, dovremmo altrimenti essere in grado di definire Dio e ciò, come ben capite, è impossibile. Terza considerazione: la molteplicità di denominazioni di cui gode il termine "amore": queste denominazioni, umane, possono invece ben essere definite poichè nostre creazioni. Si può infatti definire l'amore filiale, l'amore paterno, l'amore materno (etc...) e persino l'amore fra due amanti. Possono essere definite queste forme di amore in quanto umane, create dal nostro estro che gli ha dato denominazioni differenti.
In ognuna di queste ultime forme d'amore l'inesprimibilità, non l'indefinibilità, consta nella difficoltà di riportare i sentimenti vissuti e riuscire a descriverli. Una definizione, infatti, è una circoscrizione di qualcosa in un ambito più particolareggiato, delimitato, all'interno della quale la cosa stessa acquisisce significato ma non è una descrizione.
La descrizione di un sentimento non può possedere limiti perchè il cuore dell'uomo, creato da Dio, ne vive di infiniti ed inesprimibili (sentimenti).
Ne consegue perciò che tutte queste forme di amore, definite dall'uomo, designate dal suo estro, sono inesprimibili ed indescrivibili eppure definibili. Terminata dunque la questione dell'amore, umano e di Dio, in cui non entro in profondità perchè nel primo caso non sono psicologo e nel secondo non sono teologo, passiamo a trattare del sesso.
La questione qui si fa ardua. Parlare di sesso mette sempre un poco a disagio ma è un "tabù" che va infranto.
Il calore, le carni che fremono, l'impazienza, la voglia di sentirsi parte dell'altro con l'altro dentro l'altro, la vigoria dei corpi durante l'amplesso, il loro sfregarsi, l'eccitazione, la sincronia, i baci folli, la nudità, l'intimità.
Ed infine il culmine: il piacere, i sensi in visibilio, l'orgasmo!
Come vedete, descrivere il sesso non è complicato: basta mettere insieme tutte le sensazioni che provoca e, per chi ne ha ricordo, creare quella che è una "verosimiglianza".
Lasciatevelo dire: sopravvalutato. Il sesso è decisamente sopravvalutato. Bisogna rimpiangere i tempi della purezza dello spirito che non necessitava della carne per sentirsi pago.
Quanto sono sottovalutate la castità e la verginità! Rinforzi di uno spirito che brama solo Dio.
Ovviamente, come avrete intuito, da buon cattolico vi sto dicendo solo quello che ritengo giusto. Il sesso, più spesso addolcito nell'espressione
"fare l'amore" rimane comunque un residuo istintuale della bestia umana.
Solo quando questo legame diventa fecondo e possibilmente fecondo all'interno di un vincolo inscindibile sancito dalla sacralità, solo allora può essere detto "amore" e solo allora ci si può far carico con responsabilità dei frutti di questa unione santa e feconda, che vengano o meno.
La sessualità nella relazione umana, non voglio essere frainteso, non è aperta in modo esclusivo alla fecondità ed alla procreazione. Come è invece nelle bestie, negli animali. La sessualità umana apre anche alla fecondità ma è soprattutto espressione d'amore vivo e vero, è espressione intensa di umanità. Tuttavia, proprio perchè aperta anche alla fecondità necessita che i possibili frutti di questa alta espressione d'amore vengano accolti in un legame che sia davvero indivisibile e unico, che costituisca un'unità.
Ecco il perchè dell'insistente consiglio della Chiesa del riportare la sessualità nella sfera matrimoniale.
Comunque miei amati quattro, dopo queste brevi considerazioni, così vi lascio per oggi. A domani,

Vostro, Claudio

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