Puffoliamoci... (Consoliamoci...)
Ogni tanto tornar bambini suppongo non faccia male.
Miei amati cari quattro lettori, perdonatemi se oggi il titolo è un po' "puffoso", ma non so come, m'è improvvisamente tornata voglia di richiamare alla memoria questi piccoli esserini blu che tanto felicemente hanno popolato la mia infanzia grazie all'abile matita di Peyo.
Non ho grandi riflessioni da proporre, come mio solito, usando come pretesto qualche argomento d'infanzia o altri in apparenza banali.
Voglio stare così, ecco: come vecchi amici che non hanno alcunchè da dirsi ma si guardano negli occhi sorseggiando un tè, con una profonda quiete di sottofondo, e due pipe fumanti nell'altra mano.
Voi e io, che come vecchi, ci fissiamo in cerca, negli occhi dell'altro, dei ricordi che ci possono essere sfuggiti perchè solo gli occhi di un vero amico suscitano ricordi.
Ecco, stiamo così.
Ora immaginate, con assoluta tranquillità, che questi piccoli esserini blu comincino a correre a destra e a manca. Certo, solo nella vostra fantasia ma non è forse proprio la fantasia la prima a mutare la realtà?
Perché non concedersi per un attimo solo di ricordarsi da che parte è la strada per l'Isola che non c'è?
Perché non fare un salto nel bel villaggio dei Puffi, magari immaginandoci alti quanto loro, e senza nulla pretendere ma con molto da voler imparare? Non è amarezza o rimpianto o sindrome di Peter Pan o il voler essere l'eterno fanciullino pascoliano, solo dico che dalla quiete attenta dei bambini abbiamo molto da imparare. Imparare ad essere seri quanto loro quando giocano: seri anche noi nel gioco della vita e sorridendo alle amarezze che sono solo costruzioni buttate giù dalla Vita, che è un bambino un po' più grande che si beffa di noi.
Quanto sono seri i bambini: seri quando sognano, con delle incrollabili professioni di fede nei loro sogni, che non son secondi a quelli di nessuno e che sono sempre veri e sempre realizzabili.
Nessuno dice ad un bambino: "Non puoi essere un'astronauta, è difficile, non ce la farai mai! Lavorerai in un ufficio grigio".
Eppure ogni giorno ce lo ripetiamo, non avendo pietà per il bambino che abbiamo in noi. Chi ci ha dato il diritto di uccidere la giovinezza?
Chi ci ha dato il diritto di smettere di sognare? Perchè quando siamo depressi o demoralizzati non ci arrestano?
Eppure stiamo compiendo il più grave dei reati: stiamo vilipendendo la gioia di vivere! Infangando la fanciullezza, rompendo i sogni con un martello, preparando un mondo un poco più grigio a tutti i nostri figli!
Qualcuno già disse: "Se non vi farete come bambini...", quanto aveva ragione!
Ecco un altro ingrediente non per essere felici, ma per rendere ogni giorno un po' più felice: fantasia.
Qualcuno già disse: "Se non vi farete come bambini...", quanto aveva ragione!
Ecco un altro ingrediente non per essere felici, ma per rendere ogni giorno un po' più felice: fantasia.
Perciò ecco, oggi vi lascio con questo augurio: buona fantasia a tutti!
Vostro, Claudio
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